Nel racconto La novella dell’apprendista esattore di Beppe Fenoglio ho letto questo dialogo:
– Un momento, – disse forte il maresciallo. – Qualcuno di voi per caso ha parlato con lui?
– Amedeo, – dissero in tanti.
– Io, maresciallo, – sospirò Amedeo. Il maresciallo gli accennò di accostarsi. – E che impressione vi ha fatto?
– Non so dire. Non ho potuto capir bene.
– Deciso a tutto?
– Forse.
– Anche contro di noi?
– Chissà, maresciallo.
– Allora è pazzo, – concluse il maresciallo. – Lo è sempre stato?
– È sempre stato… speciale, – disse Amedeo.
– Pazzi in famiglia? – proseguí il maresciallo. – Risultano consanguinei ricoverati nel tempo in manicomio?
– No, che io sappia no.
– No, no, – confermarono risentiti alcuni dei piú vicini.
– Si chiama Davide Cora, vero?
– Sí, maresciallo. Fu Vincenzo.
Ho cercato alla voce "tempo" in parecchi dizionari e ho trovato alcuni esempi di uso dell'espressione "nel tempo", come nel vocabolario Treccani, ma nessuno di questa locuzione usata in modo assoluto come nel brano sopra citato. Allora, la mia domanda è: qual è il significato di questo "nel tempo" che appare nel testo? Vuol dire forse "nel tempo presente", "in questo momento"? O il significato sarebbe piuttosto "lungo il tempo", "attraverso il tempo", cioè, il maresciallo sta chiedendo se ci sono stati antenati di Davide Cora ricoverati in manicomio?