Sistemare è un verbo molto interessante. Ha degli utilizzi canonici e altri colloquiali, in particolare ironici.
Nel primo caso significa mettere ordine, collocare in modo adeguato. Si può usare sia per le cose, sistemare casa, sistemare una scatola nell'armadio, che per le persone, sistemare i parenti in un buon albergo. Ci sono poi utilizzi colloquiali, sconsigliabili in un testo formale. Ho sistemato mio figlio al ministero, o spesso ho piazzato, significa procurare un lavoro. Va usato con cautela poiché tende anche a significare che il parlante si è attivato in modo poco ortodosso, magari scavalcando delle procedure. Usato in prima persona, salvo il contesto suggerisca altrimenti, sono sistemato significa sono sistemato bene, detto anche sono a posto, ossia sono in una situazione, collocazione comoda o piacevole.
Nell'ambito dell'uso colloquiale, è frequente l'uso ironico, ed è facile che qui di ironia si tratti.
Leggendo il contesto, si capisce chiaramente che chi scrive è economicamente piuttosto malridotto, perciò "sono sistemato" può ben intendersi come "sono sistemato male, messo male".
Non penso che si faccia del tutto torto alle intenzioni dell'autore interpretando "così sono sistemato" come "questa è la mia attuale situazione" oppure "così sono ridotto", tuttavia è probabile che egli sottintenda qualcosa di diverso.
Sistemare una persona, detto da una parrucchiere, vuol dire mettergli i capelli in ordine, diversamente, detto da un malvivente(*), significa malmenarlo. In modo idiomatico, si dice lo sistemo per le feste o lo concio per le feste a significare che, al contrario, intendo rovinare l'acconciatura, e non solo, al malcapitato. Senza volgere a situazioni così estreme, quello lì lo sistemo io, manifesta l'intenzione di castigare, redarguire, dare noia o danno.
Nella narrazione, il verbo in analisi segue immediatamente i commenti di alcuni individui che non vedono di buon occhio l'altro soggetto, poiché lo avvertono come appartenente a una classe sociale contrapposta. Allora, "così sono sistemato" significherebbe "questa è la mia infelice situazione, costoro mi considerano un ricco e mi odiano, mentre io sono ben più povero di loro".
In entrambi i casi, si ravvisa ironia, essendo il soggetto sistemato male; tuttavia, nel primo caso, il disagio deriva dal versare in cattive condizioni economiche, nella seconda interpretazione, l'incomoda situazione nasce dall'odio da di chi esterna i commenti.
Infine, alla luce delle frasi precedenti, è anche possibile che lo scrittore intenda usare il verbo sistemare in modo in modo non ironico, ma comunque traslato. Invero, proprio come posso sistemare, nel senso di collocare, un oggetto in un contenitore, posso anche per estensione collocare una persona in un determinato contesto sociale. In questo caso, chi fa i commenti colloca l'altro in una classe sociale abbiente, ancorché in modo erroneo. In quest'ultima accezione, si significa "questo è il modo con cui vengo inquadrato", senza specifiche connotazioni negative o positive, ma semplicemente come constatazione.
(*) Un malvivente vero utilizzerebbe un linguaggio molto più crudo, ma il cattivo di un fumetto per bambini può esprimersi così.