I nomi e i cognomi di provenienza si usano in genere dovunque tranne in quel luogo stesso.
L'Italia è piena di persone che si chiamano DiRoma o DaMilano etc.: i loro antenati si sono trasferiti diciamo a Bari e venivano riconosciuti dal loro accento. Ancora oggi chiunque avrà esperienza di gente di cui si conosce meno il nome o cognome e viene indicato come: "chi?, il bolognese?". Da 'il milanese' si passa facilmente all'anagrafe: Da Milano, DiRoma, etc. (questo nel passato). Ovviamente a Milano nessun milanese viene identificato come 'da Milano'
Lo stesso criterio comprensibile vale in genere anche per i nomi: a Bologna la grossa salsiccia si chiama 'mortadella', in America si chiama 'bologna', la zuppa inglese in Inghilterra si chiama 'trifle' e la crema inglese si chiama 'custard' e nessuno sa che sono inglesi.
Questo è l'aspetto socio-psico-linguistico, tornando alla tua domanda, il carattere fu chiamato 'aldino' in onore del suo creatore, come hai detto, e quindi ribattezzato nel Rinascimento 'italicus' e in questa forma si diffuse all'estero.
In Italia si usa prevalentemente 'corsivo', perchè è un termine più ampio, che indica sia la scrittura a stampa che a mano e diversi stili di quest'ultima: l''italico' esiste e viene usato dagli 'addetti ai lavori' ed è una forma particolare del corsivo: 'italico corsivo' usata in calligrafia, anche 'aldino' è ancora usato dai tipografi e indica un particolare tipo di corsivo. I termini antichi originali sono usati come termini specialistici.
D'altro canto in AE si il termine 'cursive' si usa per una particolare calligrafia e che in BE si chiama 'joined-up writing', che si ottiene quando la penna non si solleva dalla carta durante la scrittura, adottata dai copisti dell'Umanesimo (e ad un di essi Poggio Bracciolini, si ispirò Aldo Manuzio); questi termini rientrano tutti nell'ampio termine italiano di 'corsivo'.
In conclusione 'scrivere in italico' si può dire, si dice, ma ha un significato diverso da 'scrivere in corsivo'.