Il Grande dizionario della lingua italiana riporta le prime attestazioni delle diverse accezioni di un termine. Alla voce "americanata" che si trova nel Supplemento del 2009 possiamo vedere che la prima attestazione del vocabolo col significato di
Azione, idea, ecc. eccentrica, bizzarra,
strana, fuori dalle regole
è questa citazione di Torre di guardia di Alberto Savinio ([1] e [2]):
Questa notizia fa parte delle cosiddette 'americanate'. Americanata è l'espressione dell"eccessivo' americano.
Come si spiega sul sito web di Gianfranco Franchi, si tratta di una raccolta a cura di Sciascia di articoli di Savinio per la rubrica con lo stesso nome del giornale La Stampa:
“Torre di guardia” era il nome di una rubrica curata da Savinio per “La Stampa” tra il 1934 e il 1940; Sciascia ha raccolto buona parte di quelle pagine – escludendo quelle apparse nella “Nuova Enciclopedia”, con poche eccezioni, e quelle “macchiate” da un comunque perplesso apprezzamento per il fascismo: peccato, potevano rivelarsi affascinanti – e ha curato questa edizione Sellerio, 1977, raffinata da una pregevole introduzione di Salvatore Battaglia.
Quindi, questo uso del vocabolo "americanata" sembra essere nato nell'ambito giornalistico.
Tuttavia, ricercando "americanata" su Google Libri, si trovano alcune attestazioni a partire dalla fine dell'Ottocento. Una delle più antiche che sono riuscita a trovare è un'edizione del 1888 del libro Eco d'America di Giuseppe Sormani in cui si può leggere questo passaggio, che ci fa capire che il vocabolo era già in uso:
Il vocabolo « americanata » è un barbaro sostantivo non ancora registrato in alcun glossario. Nondimeno è voce consacrata dall'uso per dinotare cosa strabiliante, non disgiunta da una certa dose di ciarlatanismo. In attesa, dunque, che i nostri accademici riparino alla dimenticanza, dobbiamo intanto convenire che il senso di pagliacciata che ne costituisce il fondo gli è propriamente devoluto: atteso che è dall'America che ci sono giunte delle portentose fandonie che hanno fatto divenire quel paese la favola del mondo.
Anche su questo giornaletto intitolato Letture di famiglia, del 1884, appare il termine "americanata" parecchie volte, in questo caso in un contesto che sembra anche giornalistico. Ecco un esempio:
A Parigi sembra che abbia fatto fortuna un'americanata, seppure la faccenda non finirà a bastonate.
Un branco di speculatori, fra cui dicesi vi sia quel Gordon Bennet arcimilionario, che è proprietario del New-York Herald, si sono messi d'accordo per pubblicare nella metropoli della blague un giornale politico senza opinioni o piuttosto [...].
D'accordo con lo stesso dizionario sopra citato, "americanata" può significare anche
Ciò che denota cattivo gusto, volgarità.
Secondo questa fonte, la prima attestazione di "americanata" con questo significato è questa citazione tratta dal libro Panopticon romano di Mario Praz, pubblicato nel 1967:
Quei giardini pensili degli antichi, almeno come li immaginano con fantasia da pubblicità alberghiera gl'illustratori dei libri per fanciulli, sanno troppo d'americanata.