Nel romanzo L'amica geniale di Elena Ferrante ho letto:
Ma intanto cominciarono a volare oggetti dalla finestra e fu tale la curiosità che mi liberai i timpani, come se avessi bisogno di suoni nitidi per capire. Melina però non gridava parole ma solo aaah, aaah, come se fosse ferita. Non la si vedeva, di lei non compariva nemmeno un braccio o una mano che lanciava le cose. Pentole di rame, bicchieri, bottiglie, piatti parevano volare dalla finestra per volontà propria e in strada Lidia Sarratore filava a testa china, la schiena curva sulla carrozzella, le figlie dietro, e Donato s’arrampicava sulla carretta tra le sue proprietà, e don Nicola tratteneva il cavallo per il morso e intanto le cose urtavano sull’asfalto, rimbalzavano, si spezzavano schizzando schegge tra le zampe nervose della bestia.
In questo passaggio, Lidia Sarratore fa parte di una famiglia che in quel momento è in trasloco. Melina è una vicina che si è innamorata del marito di Lidia, Donato: presa dalla rabbia, grida e lancia oggetti dalla finestra.
Malgrado aver letto tutte le accezioni del verbo "filare" nel vocabolario Treccani non riesco a capire qual è il suo significato in questo contesto. Me lo potreste spiegare?