Recentemente mi sono interessato all'etimologia delle parole che finiscono con -occhio, come pinocchio e ranocchio/a. Prendiamo ranocchio/a, per esempio. Nel vocabolario Treccani è scrito:
ranòcchia s. f. [lat. *ranŭcŭla, dim. di rana «rana»]. – Lo stesso che ranocchio.
Poi, nella spiegazione di ranocchio si può leggere:
ranòcchio s. m. [variante di ranocchia]. – 1. Nome pop. (insieme con la forma femm. ranocchia) della rana comune [...] Dim. ranocchiétto, ranocchino; accr., raro, ranocchióne; pegg. ranocchiàccio.
Secondo me, ne segue che questa parola non ha più una sfumatura diminutiva in italiano moderno (per lo meno, varie forme diminutive di ranocchio sono elencate, e sovrapporre due diminutivi mi pare un po' eccessivo). Ciononostante, ho trovato questa informazione nel La formazione delle parole in italiano a cura di Maria Grossmann e Franz Rainer:
Il suffisso occhio, poco produttivo, aveva un valore diminutivo in latino, ma ora presenta la stessa ambiguità di otto, con esiti ora diminutivi, come in pinocchio, ranocchio, pisocchio “pisolino”... (https://books.google.ru/books?id=ITchAAAAQBAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q=ranocchio&f=false)
Vorrei sapere se in italiano moderno parole di questo tipo si intendono e si percepiscono come diminutive (pinocchio - "a small pine", ranocchio/a - "a small frog, froggy", ecc.).