Nel racconto L'isola, di Giani Stuparich, ho letto:
Non, lui non lo non lo avrebbero avuto della compagnia brontolona; a lui sarebbe bastato, all'ultimo momento, il rettangolo dove era sepolto suo padre: là si sarebbe ricongiunto con la terra magra dell'isola natale, e il suo nome sarebbe stato inciso sotto il nome di suo padre nella pietra modesta ricavata da quella stessa terra.
Nel paragrafo precedente a questo, l'io narante che formula questo pensiero parla dei suoi compaesani (quelli che sono rimasti a vivere sull'isola natale, mentre lui invece ne era partito da giovane e aveva avuto una vita di marinaio) in confronto con sé stesso in questi termini:
Chi aveva traversato cinquanta volte l'Atlantico o navigato per il Pacifico, chi aveva corso l'avventura degli armamenti nei vari cantieri d'Europa e d'America, non poteva pacificarsi, dentro un orticello dalle erbe aromatiche, a guardar scorrere le nubi sopra il suo capo, o cullandosi in una barchetta mirare lo specchio del porto. Correva rischio di diventare come Fabrizio: con quella sua lunga faccia gialla piena di borse e con gli occhi mollicci, sembrava un vecchio mastino rabbioso, inchiodato alla catena, che non si fosse mai mosso più in là di die metri dal suo canile; o come Antonio, che, senza denti, col mento sempre apoggiato al pomo del bastone, le palpebre rosse e corrose, pareva un ricoverato dell'ospizio di mendicità.
Nel vocabolario Treccani ho trovato che l'aggettivo "brontolone" significa "che ha il vizio di brontolare continuamente, o si mostra sempre scontento". Tuttavia, non riesco a capire del tutto bene il senso della frase "non lo avrebbero avuto della compagnia brontolona" che appare nel testo. "La compagnia brontolona" è il gruppo di questi compaesani? La frase vuol dire che lui non vuol far parte di questo gruppo? Non dovrebbe essere "non lo avrebbero avuto nella compagnia brontolona"? Potreste aiutarmi a chiarire i miei dubbi?