Nel romanzo La madre di Grazia Deledda (pagina 105 di Edizioni Il Maestrale, ISBN 978-88-89801-42-0) ho letto:
Taceva anche lui, adesso: pareva si fosse dimenticato perché era lì, e ascoltasse solo il mormorìo del vento fra i literni, che pareva il lontano sciabordìo del mare. D’improvviso il cane della guardia balzò abbaiando, e Antioco sentì sopra la sua testa un fruscìo d’ali: si volse a guardare e vide sulle rocce l’aquila addomesticata del vecchio cacciatore, col suo becco forte come un piccolo corno e i ventagli neri delle grandi ali che si aprivano e si sbattevano lentamente.
Qualcuno di voi mi saprebbe spiegare il significato di questi "literni" che appaiono nel brano sopra citato? Ho cercato il termine "literno" su parecchi dizionari, ma non l'ho trovato. Beh, sul Grande dizionario della lingua italiana, ho visto questa citazione di Donato degli Albanzani:
Literno, luogo aspro, solitario e incolto.
Tuttavia, penso che faccia riferimento a Literno come nome proprio (che appare anche qui).