A parte che, come detto nella domanda, l'esempio è un po' infelice perché esistono sia “avvocata” che il deprecato “avvocatessa”, la questione non coinvolge problemi di cacofonia né il sesso della persona di cui si parla. Se il genere grammaticale di un nome è maschile, come “avvocato”, in base alle normali regole sulla concordanza eventuali articoli, aggettivi etc. che gli si riferiscono devono essere maschili.
Quindi: “un avvocato famoso”, anche se parliamo (impropriamente) di una donna; “una spia famosa”, anche se è un uomo; “una tartaruga famosa”, indipendentemente dal sesso dell'animale.
Altro è il caso di nomi che, come “pianista” o “coniuge”, sono sia maschili che femminili (o, per dirla in un altro modo, in cui il maschile e il femminile sono uguali, a differenza di avvocato/avvocata o attore/attrice) e quindi per le stesse regole della concordanza gli articoli, gli aggettivi etc. andranno al maschile o al femminile a seconda dei casi (Maurizio Pollini è un pianista famoso, mentre Martha Argerich è una pianista famosa).