Buongiorno,
Mi chiedo quali delle seguenti due sia corretto, "fare si che" o "fare sì che". Non sono sicuro di quale sia il costrutto giusto, anche perché non capisco la funzione di "si" o "sì" in questo contesto.
Grazie.
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Mi chiedo quali delle seguenti due sia corretto, "fare si che" o "fare sì che". Non sono sicuro di quale sia il costrutto giusto, anche perché non capisco la funzione di "si" o "sì" in questo contesto.
Grazie.
Come puoi vedere nel punto 1 della voce "sì" del vocabolario Treccani, in italiano esiste un avverbio "sì", scritto con l'accento, di uso arcaico e letterario equivalente a "così". Tuttavia, questo dizionario spiega che l'utilizzo di questo vocabolo con valore consecutivo è oggi ancora vivo in alcune espressioni che possono essere considerate praticamente come cristallizzate, soprattutto dopo il verbo "fare", ma anche seguito dalla preposizione "da" + infinito:
Con valore consecutivo è ancora dell’uso vivo in alcune espressioni, spec. dopo il verbo fare: bisogna far sì che tutti restino soddisfatti; o quando è seguito dalla prep. da con infinito: aggiungerò qualche nota, sì da rendere il testo più chiaro (v. anche sicché).
Come si è detto in questa risposta, il dizionario Hoepli spiega che la costruzione "fare che sì che" + congiuntivo ha il significato di "fare in modo che":
(con il v. al congiunt.) Fare sì che, fare in modo che: fate sì che tutto proceda nel modo stabilito
Si trova anche sul dizionario Sabatini Coletti
fare sì che, introduce una frase consecutiva-finale: la sua presenza ha fatto sì che si raggiungesse
e sul De Mauro
spec. in relazione con fare: far sì che, far sì da, fare in modo che: devi far sì che tutto si risolva
Nota che i dizionari Hoepli, Sabatini Coletti e De Mauro hanno una voce propria per questo avverbio "sì" (che a volte ha anche valore di congiunzione) per distinguerlo dell'avverbio affermativo "sì", che si trova in una voce diversa.
Attento a non confondere il pronome riflessivo “si” con l’avverbio “sì”.
La forma corretta è sicuramente “Far sì che” in quanto “Far si” è una versione errata del verbo riflessivo “Farsi” (“Farsi la doccia.”).
Il Treccani dà un’ottima spiegazione sulla differenza dei due lessemi:
SI O SÌ? Si tratta di due ➔omonimi.
Si, senza accento (dal latino se), è il pronome riflessivo atono di 3a persona
“Si è messo in malattia.”
Sì, con l’accento grave (dal latino sic), è l’avverbio di affermazione
“Hai risposto di sì.”