Nel racconto Superino di Beppe Fenoglio ho letto:
Superino già si guardava sotto il sandalo, se c’era rimasto il grigio della combustione, io stavo ancora attento a come la valle propagava il rumore, quando ci sentimmo addosso la mole del parroco, sbucato da un fitto di felci.
Era cosí grande e grosso che sarebbe stato sprecato anche nell’artiglieria da montagna, aveva gli occhi piccoli e rossigni come quelli del topo, la carne che scoppiava, le mani grosse e informi come gnocconi di argilla. Portava a spallarm un parasole di cotone giallo, in testa una berretta sbiadita dalla polvere di infinite estati e attraverso la sbottonatura gli si scopriva il petto nudo e fradicio di sudore. La sua tonaca era tutta un rammendo e su ogni rammendo stava ingrappolato un nugolo di mosche dal dorso azzurro, come se uscisse allora da una lunga sosta in una stalla.
Ho cercato il verbo "sprecare" in alcuni dizionari, ma non riesco a capire cosa vuol dire che questo grosso parroco "sarebbe stato sprecato anche nell’artiglieria da montagna". Potreste spiegarmelo? Significa forse che il parroco non era adatto a lavorare nell'artiglieria di montagna?