Leggendo il romanzo La goccia che scava, di Francesco Luti, mi sono imbattuta in la frase seguente, in cui appare l'espressione "far ventre" (grassetto mio):
La tramvia passava con la gente stipata ordinatamente a far ventre in quel dentro.
Non capisco cosa significa questa espressione. L'ho cercata alla voce "ventre" di alcuni dizionari, ma non l'ho trovata. Tuttavia, ne ho trovato un esempio di uso al lemma "ventritogato" del Grande dizionario della lingua italiana (Martinozzi [in Carducci, III-25-116]):
Lascia il barbaro metro, onde si sdegna
la viva Italia e il vate suo rimpiange;
lascia i fratelli Asvini e la falange
ventri-togata e che a far ventre insegna.
Allora, vi chiedo: qualcuno di voi saprebbe spiegare cosa vuol dire "far ventre" nella frase sopra citata?