Come suggerito in un commento alla domanda precedente, secondo Treccani.it è un francesismo che sembra essersi diffuso nel linguaggio comune:
Seguìto dalla preposizione a e un infinito, essere in procinto di, stare per:
- gli sta peggio quel malato e pare che vada a morire (Fucini); tranne rari casi, nei quali (come nell’esempio ora dato) ha accezioni di tono particolare, è un francesismo, a lungo censurato e sconsigliato, oggi molto comune (così, per es.: il passo che ora vado a leggervi, per il più semplice «che ora vi leggerò»; lo spettacolo va a incominciare, per «sta per cominciare»).
E la seguente risposta da parte dell’Accademia della Crusca ad una domanda simile nota che:
È infatti nelle numerose trasmissioni televisive legate al cibo e alla cucina e nei canali del web che andare a + infinito sembra aver trovato una sorta di zona franca, da cui poi irradiarsi nell’uso di ambiti più generici. I luoghi dell’italiano gastronomico sono occasione e veicolo di forme e parole (come impiattare, impiattamento), che sembrano comunicare un valore estetico o simbolico o presuntivamente dinamico della lingua.
Certamente nell’uso ‘gastronomico’ di andare a + infinito si sente
una marca di intenzionalità, di progettualità dell’azione, ai fini
della migliore riuscita.