Nel romanzo Mille anni che sto qui, di Mariolina Venezia, ho letto (grassetto mio):
Mentre Ciccillo il barbiere suonava la fisarmonica, fra una spasa di pasta e qualche costola di capretto, Aurelio aveva fatto del suo meglio per sventolare i suoi quarti di nobiltà, introducendoli delicatamente nel discorso. Con finta indifferenza aveva nominato le sue terre, i Tre Confini, la Difesa, Rivolta Sant’Angelo, piú di duemila e settecento tomoli, guardandosi bene dal dire che la maggior parte erano incolte, intere distese di sterpaglie e di lumache, e le poche famiglie che ci tenevano a porzione facevano la fame.
La mia domanda è sul significato dell'espressione "tenere a porzione" che appare in questo brano. Sul Grande dizionario della lingua italiana ho trovato che "a porzione" può significare
in proporzione, secondo una proporzione determinata
ma questo non sembra avere molto senso nel passaggio sopra citato.
Immagino che il senso di "porzione" nel testo abbia a che vedere con questa accezione
Quantità di cibo sufficiente per una persona; razione di viveri o di acqua destinata individualmente a militari, marinai, ecc.; cibo che serve per vivere
oppure con questa altra
– In senso generico: stipendio; pensione. – Anche: compenso
ma non riesco a cogliere il senso di "tenere a porzione" nel contesto del testo. Me lo potreste spiegare?