Provo a dare una mia spiegazione semplice, per quanto possibile.
La regola dell'articolo determinativo dice che esso si usa per indicare qualcosa che è unico, invece che generico. Per esempio:
- dammi una mano (una delle due che hai)
- dammi la mano destra (l'unica mano destra che hai)
Però:
normalmente non si dice perchè la "mano destra" è una sola, e non si può "rendere generica". Quando l'articolo è assente, è un po' come se ci fosse quello indeterminativo.
Vediamo settore. Un "settore" è una parte precisa di qualcos'altro, a sua volta preciso (settore di un edificio, di un negozio, settore di una attività). Perciò, come per "mano destra", "settore alimentare" indica una cosa unica. In questo caso
"settore alimentare" è una parte dell'ambito lavorativo, è una cosa unica, quindi vuole l'articolo determinativo.
Vediamo campo. Un "campo" (agricoltura) solitamente non è recintato, non è "una parte" di qualche cosa di preciso. Il termine, piuttosto che indicare "una parte di qualcosa", indica un insieme omogeneo di cose, come "un campo di patate", oppure un ambiente generico che si distingue in modi sottili da altri ambienti.
L'uso del termine in senso astratto è ampio e libero: "in campo aperto", "scendere in campo", "il nemico in campo", "le forze in campo", "il gioco sul campo"; sempre ambiti.
Perciò si dice "in campo medico" per dire "in ambito medico", "campo industriale" per indicare l'ambiente dell'industria, eccetera; si usa per denotare contesti in modo sfumato. Per questo motivo la scelta dell'articolo o della sua assenza è più libera, perchè "campo" non denota con forza una cosa singola in contrapposizione all'insieme che lo contiene. Certo, il "campo filosofico" è una parte di tutto ciò che la mente può immaginare o ragionare, ma i suoi confini sono poco delimitati, si può sovrapporre ad altri ambiti, possono esserci svariati "campi filosofici". Ecco perché non suonano male "in campo medico" e "nel campo medico": la prima frase è solo un poco più incerta.