Un po' per caso, mi sono imbattuta in questo sito web in cui si fa una critica di uno spettacolo teatrale basato sul romanzo Ragazzi di vita, di Pier Paolo Pasolini. Anni fa ascoltai la lettura di questo romanzo fatta da Massimo Popolizio, il regista dello spettacolo, nel programma "Ad alta voce" di RAI radio 3 e mi piacque, per cui ho avuto curiosità di leggere il testo. Poi, tutto quello che si spiega del lampadario del teatro l'ho trovato divertente.
Questa frase del testo ha attirato la mia attenzione:
Nel senso che è partita una tirata, senza intervallo, di circa due ore di una enunciazione urlata, ma urlata da fare male alle orecchie, piena di "mortacci tua", "stronzi", "cazzi", eccetera, decisamente esagerati come carico, anche se rigorosamente (ci hanno giurato) fedeli come numero e distribuzione a quelli del testo di Pasolini.1
Per il termine "tirata" ho trovato questa definizione sul vocabolario Treccani:
Nel linguaggio teatrale, lungo discorso che un personaggio fa sulla scena, senza che altri interloquisca e, in partic., nella commedia dell’arte, quel soliloquio che illustra il carattere di uno dei personaggi e le vicende cui partecipa; per estens., fuori del teatro, lungo discorso, soprattutto se di tono polemico o di disapprovazione: il presidente ha fatto una t. contro il direttore; il suo intervento alla Camera è stato tutto una t. contro il governo.
Tuttavia, siccome ho letto il romanzo e, a quanto pare, c'erano parecchi attori, non credo che la frase si riferisca a un monologo di circa due ore. Allora, mi chiedo: "tirata" può avere un senso leggermente diverso da quello spiegato dal Treccani? E si tratta di qualcosa di inventato dall'autore del testo oppure si usa con certa frequenza anche in questo modo?
Per quanto riguarda "partire", ho visto, sempre sul vocabolario Treccani, che ha questo significato:
Avere (o dare) inizio: il lavoro è partito male; è ora di p. con questa iniziativa; a p. da oggi, a p. dal prossimo mese, a cominciare da oggi, dal prossimo mese
La mia domanda sarebbe: c'è qualche ragione per usare "partire" in quella frase? Cioè, sarebbe esattamente la stessa cosa scrivere, per esempio, "è iniziata una tirata" o "è cominciata una tirata"?
1. Non credo che questa affermazione si corrisponda del tutto con la realtà. Sfogliando il libro di Pasolini, non sono riuscita a trovare nessun "cazzo". A volte appare "c...", però: immagino sia questo. Qualche "stronzo" si trova, ma penso che non siano tanti.