Nel romanzo Mille anni che sto qui, di Mariolina Venezia, ho letto (grassetto mio):
Albina non si capacitava. Doveva esserci uno sbaglio. Quella gattarella di sua figlia, quella squaquecchia, quella mezzabotte, chiesta in moglie dal piú bel giovane che si era mai visto a Grottole, quello che tutte volevano e nessuna era mai riuscita ad acchiappare. Invece per qualche misteriosa ragione non c'era nessuno sbaglio, Colino voleva proprio lei e nessun'altra, glielo confermava anche la madre, la sua amica Diodata, cui non riusciva a dar torto quando diceva che suo figlio aveva perso il sentimento.
Il significato di "squaquecchia" l'ho trovato su questo dizionario di vocaboli desueti usati da Francesco Mastriani:
squaquecchia agg. • Donna rachitica e bazzuta [N1-71(36)] Be! donna Squaquecchia, mo non vieni qua fuori! Ti ei consigliata con zio-prete!
"N1" significa che la definizione proviene dal Dizionario napoletano edito da Avalardi (2007).
Secondo il vocabolario Treccani, "dare torto a qualcuno" significa
non riconoscergli il diritto di fare o dire qualche cosa, affermare che ha agito ingiustamente, che ha detto cosa non vera: sembrava sicuro del successo, ma i fatti hanno finito col dargli torto.
Tuttavia, non riesco a capire il senso della frase "non riusciva a dar torto" nel contesto del brano sopra citato. Significa che Albina voleva che Diodata, la madre di Colino, non avesse ragione su quello che le aveva confermato (cioè, che Colino voleva sua figlia come moglie e che "aveva perso il sentimento"), ma non riusciva a smentirla?