Ho trovato la seguente espressione su Context Reverso:
Ogni estate ho lavorato là, fino ai miei 18 anni.
Perché si usa il passato prossimo e no l'imperfetto se si descrive un'abitudine?
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Sign up to join this communityHo trovato la seguente espressione su Context Reverso:
Ogni estate ho lavorato là, fino ai miei 18 anni.
Perché si usa il passato prossimo e no l'imperfetto se si descrive un'abitudine?
Scrivo una risposta basata sulle spiegazioni e gli esempi che appaiono nel libro Nuovo Contatto C1. Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri di R. Bozzone Costa, M. Piantoni, E. Scaramelli e C. Ghezzi.
Hai ragione sul fatto che l'imperfetto si usa
per esprimere al passato fatti ripetuti con carattere di abitudine (spesso segnalato da avverbi).
Ecco due esempi che appaiono sul libro sopra menzionato:
- Ogni giorno andavamo al mare.
- Uscivo sempre alla sera.
La tua domanda:
Perché a volte si usa il passato prossimo per descrivere un'abitudine?
Perché se nella frase che esprime queste abitudini appare un'espressione che delimita il periodo di tempo, allora di solito non si usa l'imperfetto, ma il passato prossimo oppure il passato remoto:
Con espressioni temporali di durata riferita al passato si usano il passato prossimo o il passato remoto:
- Ha studiato in Inghilterra dal 1987 al 1992.
- Studiò russo per cinque anni.
- Ha succhiato il dito fino ai cinque anni.
È quello che accade nella frase della domanda, che è infatti molto simile all'ultimo esempio.
Questo ha a che vedere con l'aspetto imperfettivo che ha appunto l'imperfetto. Secondo l'articolo sull'imperfetto dell'Enciclopedia Treccani
Dal punto di vista dell'aspetto è una forma prevalentemente imperfettiva, dato che focalizza un evento che dura e ne sottolinea l’indeterminatezza: non dà informazioni né circa l'inizio, né circa la fine dell’evento stesso, bensì sul suo perdurare e la possibilità implicita che l'azione prosegua fuori dall'intervallo di tempo considerato.
Questo aspetto imperfettivo non è quello adatto a dare l'idea di un'azione che si è svolta in un periodo di tempo determinato: per questa ragione si usano altri tempi verbali invece dell'imperfetto.
Riguardo alla scelta tra passato remoto e passato prossimo, questo libro spiega:
Il passato remoto si riferisce a fatti remoti, cronologicamente o psicologicamente lontani dal presente, sentiti cioè lontani nella mente di chi parla. Il passato remoto proietta questi fatti in un mondo lontano; gli stessi fatti, se raccontati al passato prossimo, diventano più vicini, più vivi, ci coinvolgono maggiormente. La scelta tra i due tempi diventa quindi spesso una questione di stile, di registro, di scelta personale [...].
Quindi, se il narratore vuol dare l'idea di un fatto concluso e lontano nel tempo, potrebbe anche dire:
Ogni estate lavorai là, fino ai miei 18 anni.
La scelta tra passato prossimo e remoto dipende anche da come prosegue la narrazione. Per esempio, se si continua dicendo "Quindi, conosco bene quel posto", si userebbe il passato prossimo perché si sta spiegando qualcosa che
ha dei collegamenti con il presente, con un implicito risultato attuale.
Tuttavia, lo stesso libro avverte del fatto che gli usi del passato remoto e del passato prossimo variano regionalmente, soprattutto nel parlato, in modo che nell'Italia del Nord prevale il passato prossimo.
Per due motivi:
(1) L'uso di "ogni" estrae ciascun singolo evento da una catena di eventi uguali e per questo non si focalizza sulla continuità che veicola l'imperfetto. Vale a dire: "nell'anno 1 ho lavorato", "nell'anno 2 ho lavorato" etc.
(2) L'aspetto grammaticale ha molto a che fare con la prospettiva che adotta l'enunciatore. Nel tuo esempio l'enunciatore adotta la prospettiva presente e ripercorre quello che successe in passato. Dicendo "ogni estate lavoravo là", invece, si immedesimerebbe in un suo "io" passato come se stesse rivivendo l'episodio narrato.
Edit. Il limite temporale "fino ai miei 18 anni" rende più acettabile l'uso del passato prossimo, come scrive diversamente @charo sopra. Tuttavia ci sono casi in cui anche l'imperfetto è compatibile con "fino": "Lei fino a qualche anno fa andava a Cervia in un albergo..." https://books.google.de/books?id=ygULjkV9l4gC&pg=PA286&lpg=PA286&dq=%22fino+a+qualche+anno+fa+andava%22&source=bl&ots=ZEl9z4MBNL&sig=ACfU3U0ke_eJvago424UkwjaGD-WWOdlbA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRrfPShp3pAhWiy6YKHXCICZMQ6AEwAnoECAUQAQ#v=onepage&q=%22fino%20a%20qualche%20anno%20fa%20andava%22&f=false
In realtà con il passato prossimo non si vuole esprimere l'azione nel suo aspetto abituale quanto nel suo aspetto fattuale.
Entrambe le frasi sono corrette
IMPERFETTO - ASPETTO ABITUALE - ad esempio per descrivere come solevo impiegare il tempo Ogni estate lavoravo là, fino ai miei 18 anni.
PASSATO PROSSIMO - ASPETTO FATTUALE - ad esempio per descrivere un'esperienza di vita. Ogni estate ho lavorato là, fino ai miei 18 anni.