Nel racconto Il pugno chiuso, di Arrigo Boito, ho letto (grassetto mio):
Nel settembre del 1867 viaggiavo in Polonia per certa missione medica che mi era stata affidata; doveva fare delle ricerche e degli studi intorno ad una fra le più spaventose malattie che rattristano l’umanità: la plica polonica. Benché questo morbo sia circoscritto nella sola Polonia i suoi strani effetti ed il suo nome sono conosciuti, anche dai profani della scienza, per ogni parte d'Europa; fosserci così pure palesi le sue cause ed i suoi rimedi.
Questo "fosserci" che appare nel testo ha attirato la mia attenzione. Immagino si tratti di una forma arcaica di "ci fossero" e che la frase in cui si trova esprima un desiderio irrealizzabile. È così?
In qualche periodo della storia della lingua era comune attaccare i pronomi e le particelle pronominali alla fine dei verbi coniugati all'imperfetto congiuntivo o ad altri tempi verbali in questo modo? Ricercando "fosserci" con Google, ne trovo alcune occorrenze, ma non sembrano tante.