la particella ci sostituisce "a/in/con + qualcosa/qualcuno".
Credo che, per questo motivo, una frase che usa la particella ci ma non permette di capire quale delle sostituzioni sia quella voluta, possa risultare ambigua, incompleta, quindi un po' strana, a volte perfino brutta. Non si tratta di un problema grammaticale, solo di stile e chiarezza. Per esempio in:
Sei uscita con Roberta? -- Sì, ci sono uscita per un caffè
la particella ci può essere collegata/richiamata a "con Roberta", quindi la risposta, svolta completamente, risulta "Sì, (con Roberta) sono uscita per un caffé".
Invece nella frase:
Ci piace visitare le nostre famiglie e ci trascorriamo molto tempo
manca, prima di ci, una particella a/in/con che permetta di capire chiaramente se il suo significato è a, in, o con. Si capice ugualmente, perché "molto tempo a loro" e "molto tempo in loro" non hanno un valore semantico corretto. Aggiungere la parola "insieme" aiuta perché si riesce a immaginare la costruzione "insieme con loro".
L'ultima frase:
Anne è qui, ci vado al mare [(con lei)].
presenta lo stesso problema di incompletezza, si sente che manca qualche cosa (un po' meno). Un po' diverso sarebbe:
Anne è qui, ci parlo
che potrebbe significare "parlo a lei" oppure "parlo con lei", entrambe corrette (certo non "parlo in lei"). Dato che entrambe le costruzioni con a e con sono plausibili, forse la frase è meno ambigua.
Una frase che, a me personalmente, suona meno male è:
Mi piace la mia casa, ci trascorro molto tempo [dentro]
che presuppone che la particella ci sostituisca "in essa" ma, grammaticalmente, potrebbe pure sostituire "con essa" (non "a essa" perché non avrebbe proprio senso). Non riesco a spiegare il perché questa frase suoni meglio, forse è solo una sensazione.