Nel racconto Argon dal libro Il sistema periodico, di Primo Levi, ho letto (grassetto mio):
Susanna lo rifiutò, e Marchín si vendicò abominevolmente vendendo a un gòi la ricetta dei salami. È da pensare che questo gòi non ne abbia apprezzato il valore, dal momento che dopo la morte di Susanna (avvenuta in epoca storica) non è piú stato possibile trovare in commercio salame d’oca degno del nome e della tradizione. Per questa sua spregevole ritorsione lo zio Marchín perdette il diritto ad essere chiamato zio.
So che, secondo i dizionari, l'aggettivo "storico" fa riferimento a qualcosa "che appartiene alla storia", ma non riesco a capire il senso dell'espressione "in epoca storica" che appare in questo brano.
Significa che la morte di Susanna era avvenuta molto tempo fa e, per questa ragione, apparteneva già alla storia? Forse il senso è che questo fatto accadde in tempi memorabili o rilevanti per qualche ragione e che, per questa ragione, avevano "fatto storia" (accezione 1.f del vocabolario Treccani)? Il significato è magari un altro?
Aggiungo un passaggio che dà un riferimento temporale alla vita di questa Susanna, per si può essere utile:
La Susanna dei salami d’oca era cugina di Nona Màlia, mia nonna paterna, che sopravvive in figura di agghindata minuscola ammaliatrice in alcune pose di studio eseguite verso il 1870, e come una vecchietta grinzosa, stizzosa, sciatta e favolosamente sorda nei miei ricordi d’infanzia piú lontani.
Il racconto comincia in questo modo:
Ci sono, nell’aria che respiriamo, i cosiddetti gas inerti. Portano curiosi nomi greci di derivazione dotta, che significano «il Nuovo», «il Nascosto», «l’Inoperoso», «lo Straniero». Sono, appunto, talmente inerti, talmente paghi della loro condizione, che non interferiscono in alcuna reazione chimica, non si combinano con alcun altro elemento, e proprio per questo motivo sono passati inosservati per secoli: solo nel 1962 un chimico di buona volontà, dopo lunghi ed ingegnosi sforzi, è riuscito a costringere lo Straniero (lo xenon) a combinarsi fugacemente con l’avidissimo, vivacissimo fluoro, e l’impresa è apparsa talmente straordinaria che gli è stato conferito il Premio Nobel.
Quindi, il narratore si situa nel tempo dopo il 1962.