Nel racconto L’amore ai tempi del Covid-191, di Antonio Manzini, ho letto questo dialogo tra il vicequestore Rocco Schiavone e Fumagalli, un altro poliziotto, mentre stanno svolgendo un'indagine in un appartamento (grassetto mio):
«Quanta gente abita qui dentro?» chiese Fumagalli.
«Sono in sette, mi pare».
«E io che mi lamento di stare da solo in 70 metri quadrati!».
«Non sei sempre da solo» fece Rocco, «la Gambino a casa tua non viene mai?».
«No carino, vado io nella sua. 180 metri sul portico romano!» e gli fece l’occhiolino.
«Sei un uomo squallido e profittatore... stammi bene».
Finito questo dialogo, i due continuano a lavorare nell'appartamento. Infatti, il testo continua così:
Mentre Fumagalli infilava un paio di guanti di plastica, Rocco tornò in corridoio. «Antonio!» chiamò. Quello si affacciò sull’uscio. «Inutile dire che nessuno può uscire. E non devono usare il bagno».
Sul vocabolario Treccani ho trovato parecchi possibili significati della locuzione "stare bene". Non mi pare, però, che nessuno sia adatto al contesto di questo dialogo. Sapreste spiegarmi qual è il senso di questo "stammi bene" che appare nel brano sopra citato?
1. Secondo il blog di Licia Corbolante, che si occupa di ricerca terminologica e qualità linguistica, dovrebbe essere "della COVID-19", ma in questo racconto l'autore fa confusione tra virus e malattia.