Nel racconto Ferro dal libro Il sistema periodico, di Primo Levi, ho letto (grassetto mio):
Ma tornammo a valle coi nostri mezzi, e al locandiere, che ci chiedeva ridacchiando come ce la eravamo passata, e intanto sogguardava i nostri visi stralunati, rispondemmo sfrontatamente che avevamo fatto un’ottima gita, pagammo il conto e ce ne andammo con dignità.
Ho trovato il significato di "passarsela" sul dizionario De Mauro:
condurre un’esistenza, stare, vivere
Ma questo non sembra avere senso nel contesto della frase sopra citata. Per questa ragione vi chiedo: qual è il significato di "passarsela" nel testo?
Dal contesto, immagino che il locandiere stesse chiedendo ai ragazzi se avevano passato una buona giornata o come era andata la gita, ma non sono sicura sul significato esatto dell'espressione. Si tratta di un uso di "passarsela" poco comune?
Per dare un po' più di contesto, aggiungo questo brano, dal quale si può capire che i due ragazzi avevano avuto dei grossi guai:
Scendemmo in due ore, malamente aiutati dalla corda, che era gelata: era diventato un maligno groviglio rigido che si agganciava a tutti gli spuntoni, e suonava sulla roccia come un cavo da teleferica. Alle sette eravamo in riva a un laghetto ghiacciato, ed era buio. Mangiammo il poco che ci avanzava, costruimmo un futile muretto a secco dalla parte del vento e ci mettemmo a dormire per terra, serrati l’uno contro l’altro.