Secondo questo articolo di Luca Serianni per l'Accademia della Crusca, tutti questi costrutti distributivi sono perfettamente intercambiabili:
- all'anno / l'anno
- al mese / il mese
- alla settimana / la settimana
Nell'articolo si spiega come nei primi secoli della storia della lingua questi costrutti si facevano senza la preposizione:
I costrutti di questo tipo erano espressi nei primi secoli attraverso la reggenza diretta: "una fiata l'anno" (Brunetto Latini), "una volta il mese" (Boccaccio), "tre volte la settimana" (San Bernardino da Siena).
Ma poi alcuni scrittori cominciarono ad adoperare la preposizione articolata:
Tra Quattro e Cinquecento, sembrerebbe soprattutto ad opera di scrittori non fiorentini, cominciano ad apparire le prime attestazioni con la preposizione articolata: "una fiata all'anno" (in un veneziano, il camaldolese Niccolò Manerbi o Malermi), "una volta al mese" (nel senese Pietro Fortini), "una fiata alla settimana" (in una delle relazioni di viaggio compilate da diversi autori ma raccolte, e all'occorrenza tradotte dal latino, dal trevigiano Giovan Battista Ramusio).
Nell'italiano moderno però le due possibilità sono stabilmente usate da un certo tempo:
Successivamente le due possibilità si impiantano stabilmente nell'italiano letterario, come dimostra la convivenza dei costrutti presso il medesimo autore. Qualche esempio: "quaranta ducati all'anno" / "otto mila ducati l'anno" (Goldoni), "dieci scudi al mese" / "14 scudi il mese" (Leopardi), "a tanto al mese" / "a un tanto il mese" (Pirandello), "una volta alla settimana" / "due volte la settimana" (Tozzi).