Nel racconto Fosforo dal libro Il sistema periodico, di Primo Levi, ho letto (grassetto mio):
Principalmente, non riuscivo a capire come non bastasse la volontà di quel lui a tagliare il nodo: era inconcepibile, scandaloso. C’era quest’uomo, che Giulia mi aveva altre volte descritto come generoso, solido, innamorato e serio; possedeva quella ragazza, scarmigliata e splendida nella sua rabbia, che mi si stava dibattendo fra gli avambracci impegnati nella guida; e invece di piombare a Milano e farsi le sue ragioni, se ne stava annidato in non so piú quale caserma di frontiera a difendere la patria.
Il "quel lui" e il "quest’uomo" menzionati nel testo sono il fidanzato di Giulia. L'io narrante è Primo Levi che accompagnanava Giulia a casa dei genitori di questo fidanzato.
Ecco un brano precedente in cui si può capire la ragione per cui Giulia voleva incontrarsi con questi genitori (il soggetto della prima frase è Giulia):
[...] era furiosa perché i genitori di lui avevano detto di no, e volava al contrattacco. Perché lo avevano detto? – Per loro non sono abbastanza bella, capisci? – ringhiò, [...].
Non capisco il significato della locuzione "farsi le sue ragioni" che appare nel testo. Alla voce "ragione" del vocabolario Treccani ho trovato
Farsi una r. di qualche cosa, dolorosa o spiacevole, rassegnarsi ad accettarla come un fatto, dominando il dolore o il disappunto con la riflessione, riconoscendone l’inevitabilità: ha pianto per molto tempo il marito morto, ma ormai se ne è fatta una r.
Tuttavia, non credo che questo significato abbia molto senso nel contesto del testo: Levi si starebbe rammaricando del fatto che il fidanzato di Giulia non venisse a Milano per rassegnarsi della situazione? Non mi sembra logico. Per questa ragione vi chiedo: sapresti spiegarmi cosa vuol dire "farsi le sue ragioni" nel primo brano citato?