Nel racconto Cerio dal libro Il sistema periodico, di Primo Levi, ho letto questo passaggio che fa riferimento al laboratorio del Lager (grassetto mio):
Sotto l’aspetto, appunto, delle sostanze che si potessero rubare con profitto, quel laboratorio era terreno vergine, tutto da esplorare. C’erano benzina ed alcool, prede banali e scomode: molti li rubavano, in vari punti del cantiere, l’offerta era alta ed alto anche il rischio, perché per i liquidi ci vogliono recipienti. È il grande problema dell’imballaggio, che ogni chimico esperto conosce: e lo conosceva bene il Padre Eterno, che lo ha risolto brillantemente, da par suo, con le membrane cellulari, il guscio delle uova, la buccia multipla degli aranci, e la nostra pelle, perché liquidi infine siamo anche noi.
Non capisco il significato della locuzione "da par suo" in questo passaggio.
Questa stessa espressione appare anche nel passo citato in questa domanda, anche lì in riferimento a risolvere un problema ("troncare il nodo").
Quando lessi quel altro racconto, con aiuto di questa definizione del vocabolario Treccani
c. Riferito a persone, che hanno la medesima condizione sociale, lo stesso grado, talora anche le stesse qualità; con questo sign., è per lo più sostantivato e si usa in determinate locuz.: trattare qualcuno da p., o da p. a p.; non si sente inferiore a nessuno e tratta tutti da pari. Frequente soprattutto in unione con agg. possessivi: usa questo tono quando sei con i tuoi p.!; se ne stia con i p. suoi; sopra gli omeri de’ suoi p., con funeral pompa di cera e di canti, alla chiesa ... n’era portato (Boccaccio); tu, che modello D’ogni nobil virtù, d’ogn’atto eccelso Esser dei fra’ tuoi p., i p. tuoi A conoscere apprendi (Parini); se l’arroganza de’ vostri p. fosse legge per i p. miei (Manzoni). Al sing., dicendo un par mio, un par tuo, un par suo, e sim. (dov’è usata solitamente la forma tronca par), si intende riferirsi alla persona stessa, senza confronto con altre ma in rapporto alla sua condizione, alle sue qualità: da un par suo c’è da aspettarsi di tutto (cioè, da uno come lui, da lui in quanto è ciò che è); non è da par tuo agire così; vive, si mantiene da par suo; non sono accuse da fare a un galantuomo par mio! In qualche caso indica non il grado sociale ma le doti e capacità intellettuali: questa sì che è una risposta da par tuo; ha scritto un articolo da par suo, quale ci si doveva aspettare conoscendo il suo valore
interpretai che il senso dell'espressione era che il Direttore aveva risolto il problema come l'avrebbe fatto un suo uguale, cioè, una persona qualsiasi con la sua stessa "indole sbrigativa". Tuttavia, non mi sembra che questo significato abbia senso nel contesto del brano citato in questa domanda, che si riferisce a Dio. Potreste spiegarmi cosa vuol dire?