Nel romanzo Ferito a morte, di Raffaele La Capria, ho letto (grassetto mio):
Pettinandosi davanti allo specchio Ninì gonfia il torace, fa un inchino alla ragazza che sta arrivando con Cocò – una specie di prova generale – ma decide che no, buttarla sul fisico è volgare, savoir faire ci vuole! Ripete l’inchino a torace sgonfio, sobrio, all’inglese, così va meglio, e s’avvia a fare pipì.
Per si fosse di aiuto, si tratta di un romanzo ambientato a Napoli.
Potreste spiegarmi cosa vuol dire "buttarla sul fisico" in questo brano?
Ho letto tutte le accezioni della voce "buttare" sul vocabolario Treccani, ma non riesco a vedere a quale possa corrispondere l'uso che se ne fa nel testo. Le definizioni che ho trovato su altri dizionari sono simili.
Ricercando "buttarla sul", "buttarla sullo", "buttarla sulla" su Google Libri ne appaiono parecchie occorrenze che a volte si riferiscono chiaramente a "buttare" in senso fisico (per esempio, "buttarla sul letto"), ma altre volte hanno un senso figurato che non so se sia lo stesso di quello adoperato da La Capria in questo passaggio. Se fosse così, potreste fare qualche esempio di come si usa questa espressione?