Nel romanzo Ferito a morte, di Raffaele La Capria, ho letto (grassetto mio):
Quel fastidioso senso di promiscuità ogni volta, anche poco fa, nell’autobus. Una specie di vertigine che ti attira verso quel ribollire di corpi di facce segnate dall’usura del vicolo. Basterebbe un solo sguardo di simpatia, dato o ricevuto, una semplice occhiata di riconoscimento, un nulla, per sentirsi fagocitato dal magma umano come un albero dalla lava, distrutto, l’appartenenza a se stesso perduta, risucchiato dalla prevalente unità psicologica, sopraffatto e partecipe di colpe storiche. – I preti e i frati concitavano quelle genti con gli stimoli potenti della religione. Senza amore di parte, ma per guadagni e rapine, si giuravano sostenitori del trono. Aniello Totonno Ciccillo, orde ingorde della Santafede elettrizzate dalla promessa del sacco risalivano la penisola.
Ho cercato alla voce "parte" del vocabolario Treccani e di altri dizionari, ma non riesco a capire il significato della locuzione "amore di parte" che appare in questo brano. Potreste spiegarmelo?
Una ricerca di "amore di parte" su Google dà parecchie occorrenze.