Nel romanzo Ferito a morte, di Raffaele La Capria, ho letto (grassetto mio):
Anche per loro sono il signorino, entrando ho sentito che uno ce l’ha coi miei pullover.
«Non sai chi è il signorino? Gialli bianchi azzurri, uno al giorno ne cambia, non puoi sbagliare, tutti colori così.»
«Niente insinuazioni, atteniamoci all’odio di classe.»
«Sentimento superato.»
«Levami pure la distrazione di odiarlo, che mi rimane, solo le scarpe rotte?»
Così sono sistemato. E le avesse almeno avute rotte le scarpe. Sono io invece ad averle rotte, un bel buco nascosto – fare attenzione alla gamba accavallata. Senza una lira, i pullover ormai ridotti a due o tre, avanzi del tempo passato, anche i colori sbiaditi, i soldi delle sigarette infilati in tasca da mammà, [...].
Ho letto tutte le accezioni della voce "sistemare" sul vocabolario Treccani. Tuttavia, non riesco a capire cosa voglia dire la frase "così sono sistemato" che appare nel testo. Qualcuno di voi lo saprebbe spiegare?