Nel libro Ferito a morte, di Raffaele La Capria, ho letto questo dialogo tra Massimo, uno dei protagonisti del romanzo, e un suo amico fiorentino sulla spiaggia di Positano (grassetto mio):
«E chi sarebbe codesto?» mi domandò il mio amico.
«Un principe delle apparenze.»
«Non fare il napoletano, che significa?»
«Molto fascino e poche lire.»
«Hai visto come la trattava?»
«Prima la baci, poi la schiaffeggi e poi ti presenti. Era il suo sistema con questo tipo di ragazza. A quanto pare lo usa ancora.»
«Finché può, finché può. Quella meritava più cura, con quel collo. Se fosse capitata a me una così...»
«Tu non sei Sasà.»
«Uuuh! Come la fai lunga con questo Sasà.»
«E va bene, allora te la immagini una ragazza che si sveglia a quest’ora per raccogliere pietruzze di tormalina con te? Con te come sarai tra venti anni, all’età che ha ora lui.»
Sul vocabolario Treccani ho trovato la definizione seguente dell'espressione "farla lunga":
Con compl. oggetto la indeterminato, nel linguaggio fam., farla lunga, allungare molto il discorso, insistere stucchevolmente nel chiedere, nel lamentarsi, nel protestare, nel rimproverare e sim.: insomma, per non fartela tanto lunga, la cosa finì così; quanto la fai lunga!
Tuttavia, questi due personaggi hanno parlato molto poco di questo Sasà, per cui non capisco quale sia il senso di questa locuzione nel contesto del brano. Me lo sapreste spiegare?