Su Treccani trovo l'uno e l'altro verbo, ma il secondo rimanda al primo
concretiżżare v. tr. [der. di concreto]. – Lo stesso, e oggi forma più com., che concretare.
Mi chiedevo se c'è una sfumatura di significato.
Su Treccani trovo l'uno e l'altro verbo, ma il secondo rimanda al primo
concretiżżare v. tr. [der. di concreto]. – Lo stesso, e oggi forma più com., che concretare.
Mi chiedevo se c'è una sfumatura di significato.
Oltre che il Treccani, anche il De Mauro e il Grande Dizionario della Lingua Italiana li danno come equivalenti, il primo rinviando da “concretare” a “concretizzare”, il secondo viceversa (e con la divertente osservazione del Tommaseo secondo cui quest'ultimo è “è inutile, e ancora più inelegante di ‘concretare’”). Tenderei a fidarmi.
Aggiungerei soltanto che il fatto che “concretizzare” è oggi più comune di “concretare” (come menziona il Treccani e come conferma Google Ngrams: grazie @Hachi), di per sé, conferisce una lieve sfumatura alla scelta di uno dei due: il lettore può percepire la preferenza per una parola più o meno ricercata.
In aggiunta a quanto riportato nella risposta di DaG, aggiungo quanto ho trovato nel Devoto-Oli, Nuovo Vocabolario Illustrato della Lingua Italiana (per intenderci, questo):
concretare v. tr. (concrèto, ecc.) Attuare, realizzare, rendere efficiente e operante sul piano pratico: c. un disegno, un progetto, un piano ◆ rifl. Precisarsi, definirsi, assumere consistenza ed efficienza. [Der. di concreto].
concretizzare ⟨-ẓẓ-⟩ v. tr. Meno comune di concretare.
Evidentemente è un po' vecchiotto (nelle prima pagine leggo ©1967-1987 e Prima Edizione: Agosto 1987), ma sembra essere quantomento compatibile con l'osservazione di Tommaseo riportata da DaG.