Nel romanzo La coscienza di Zeno, di Italo Svevo, ho letto questo passaggio riferito agli affari commerciali del suocero di Zeno, l'io narrante (grassetto mio):
Io ero la persona più importante per lui a quel tavolo. Mi confidò suoi segreti commerciali ch’io mai tradii. La sua fiducia era messa benissimo, tant’è vero che poté ingannarmi due volte, quand’ero già divenuto suo genero. La prima volta la sua accortezza mi costò bensì del denaro, ma fu l'Olivi ad esser l’ingannato e perciò io non mi dolsi troppo.
Ora, alla voce "mettere" del vocabolario Treccani, ho trovato:
Di cose, con gli avv. bene o male, avviarsi a buona o cattiva riuscita, prender buona o cattiva piega: per ora, la faccenda mette bene; Male per voi, che bene per noi mette! (Pascoli).
Non riesco però a capire il senso dell'espressione "la sua fiducia era messa benissimo" che appare nel brano sopra citato: il significato sarebbe che Zeno considera che la fiducia avuta del suocero in lui nel confidargli i suoi segreti commerciali ha giovato ottimamente agli affari del suocero?