Salve, è corretta l'espressione "aver piacere a" seguita dall'infinito in italiano? Per esempio, "se hai avuto piacere a leggere questo libro, te ne potrei consigliare un altro simile". So che "provare piacere a" è corretto, mi chiedevo appunto se fosse possibile sostituire "provare" con "avere". Grazie mille!
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È sempre difficile dire se un'espressione è “corretta” in italiano: non c'è una norma univoca scolpita nella pietra. Anche a me personalmente, come osservato nei commenti, verrebbe più spontaneo usare “avere piacere di”.
D'altro canto, consultando Google Books e altro, anche escludendo per scrupolo traduzioni e autori troppo recenti, si trovano vari esempi di buoni scrittori che usano “avere piacere a”, e quindi direi che autorizzino anche noi a farlo.
Per esempio:
Carlo Goldoni: “Questi è il primo forestiere capitato alla mia locanda, il quale non abbia avuto piacere a trattare con me” (La locandiera, atto I, scena 9, come si legge qui, ma altre edizioni riportano “piacere di”)
Francesco Algarotti: “Tu puoi credere se io ho avuto piacere a vedere che l'ode tua piaccia ad altri che a me...” (lettera del 1.7.1732)
Cesare Beccaria: “Avrei piacere a sentirlo” e, poco più avanti, “Se non ti dispiace, avrei piacere a saperlo” (all'interno di Della commedia presso i Greci, i Latini, e gl'Italiani, Beccaria sta citando un brano del Trinummo di Plauto, presumibilmente tradotto da lui)
Giuseppe Giusti: “Non vi so dire quanto avrei piacere a trovarmi riveduto le bucce a modo e a verso, cosa che fa tanto pro a chi sa profittarne e che io non ho mai potuto ottenere” (lettera del 17.2.1845)
Igino Ugo Tarchetti: “Ho piacere che tu, che altri lo sappiano, come si ha piacere a far conoscere, e a conoscere una buona azione.” (Fosca)
Luigi Pirandello: “che vuoi che abbia piacere, io, a fare la signora!” (Diana e la Tuda, atto III)
Mario Praz: “Grazie ... pel ricordo che Basilio ha consegnato a Clotilde ... Avrei avuto piacere a rivederlo” (cartolina del 5.12.1975)