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Da quando ho letto il Canto XIX del Paradiso per la prima volta sono rimasta stupita dal fatto Dante usi il termine "barba" con il significato di zio (versi dal 136 al 138, grassetto mio):

          E parranno a ciascun l’opere sozze
          del barba e del fratel, che tanto egregia
          nazione e due corone han fatte bozze.

Personalmente, mi risulta anche interessante che sia l'«egregia nazione», siano le «due corone» facciano riferimento alla storia della mia terra (la casata di Barcellona e le corone di Aragona e di Maiorca). Ma la mia domanda è sul vocabolo "barba": l'uso che ne fa Dante mi è sembrato sorprendente perché con questa accezione l'avevo incontrato nel racconto Argon dal libro Il sistema periodico, di Primo Levi, e pensavo fosse qualcosa di appartenente al gergo degli ebrei del Piemonte. Ecco un brano di questo racconto a modo di esempio (grassetto sempre mio):

      Come sempre avviene, il rifiuto era reciproco: da parte della minoranza, una barriera simmetrica era stata eretta contro l’intera cristianità («gôjím», «ñarelím»: le «genti», i «non-circoncisi»), riproducendo, su scala provinciale e su di uno sfondo pacificamente bucolico, la situazione epica e biblica del popolo eletto. Di questo fondamentale sfasamento si alimentava l’arguzia bonaria dei nostri zii («barba») e delle nostre zie («magne»): savi patriarchi tabaccosi e domestiche regine della casa, che pure si autodefinivano orgogliosamente «’l pòpôl d’Israél».

Ho trovato questo termine con questo significato sul Grande dizionario della lingua italiana con la marca "ant. e dial.". Quindi, sembra si usi ancora come dialettismo o perlomeno si usasse fino a poco tempo fa. Sapreste dirmi dove si usa "barba" con il significato di "zio"?

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  • 3
    In Veneto si usa(va).
    – egreg
    Jan 2, 2022 at 23:25
  • 1
    Non riguarda l'uso recente, ma è interessante quello che riporta in proposito l'Enciclopedia Dantesca Treccani: treccani.it/enciclopedia/… (A Roma non si dice, per quel che vale.)
    – DaG
    Jan 3, 2022 at 9:46
  • 3
    È comunemente usato nel dialetto piemontese, così come magna per zia, e direi che non è limitato alla comunità ebraica piemontese (probabilmente Levi l'ha semplicemente preso dal piemontese). Da bambino l'ho sentito usare frequentemente tra parenti che parlavano piemontese. In questo dizionario del 1869 è presente. Jan 3, 2022 at 15:04
  • 1
    @MassimoOrtolano: sembra che le informazioni di questo dizionario siano prese dal Vocabolario degli Accademici della Crusca. Questa è l'ultima edizione, in cui si dice "voce che vive tuttora in alcune parti d'Italia", ma immagino che questa affermazione faccia riferimento all'Ottocento o al primo Novecento: new.lessicografia.it/pagina/…. A quanto pare, perlomeno nel Settecento, si usava anche in Lombardia.
    – Charo
    Jan 3, 2022 at 17:16
  • 2
    Questo sito fornisce la traduzione dialettale di zio nelle varie regioni; sembra sia usato, o si usava in: Veneto, Emilia, Friuli, Liguria, Lombardia, Piemonte e Trentino. m.dialettando.com/dizionario/detail/?id=469 - in pratica come dice Garzanti “nelle regioni settentrionali” garzantilinguistica.it/ricerca/?q=barba%202
    – Hachi
    Jan 5, 2022 at 16:33

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