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In Maledetti toscani di Curzio Malaparte si legge, a proposito del piglio dei toscani:

E schietta prosa, e antica, eran quei modi, quelle paroline: «la venga via! gnamo, grullo! la 'un faccia sguerguenze! l'abbassi il pocchio! la si sbottoni! la si tiri giù il bavero! la 'un s'arricci la bazza!»

E più avanti, parlando degli abitanti di Livorno:

Gruppi di mozzi giocano a tamburello davanti alla Botte Ritta, o attorcigliano il pocchio sulla nuca rasata dei Quattro Mori, o ruzzano fra le gambe dei marinai seduti con le spalle al muro ...

Ci sarebbero altre espressioni su cui ho dubbi, ma che cos'è il “pocchio”? Nel primo brano l'uso è figurato e “abbassare il pocchio” sembrerebbe qualcosa di simile ad “abbassare la cresta”. Ma qual è il senso letterale di “pocchio”? Dal secondo passo e da vaghe tracce in rete, ipotizzo che sia qualcosa come una crocchia o un altro modo per raccogliere i capelli. Qualcuno ha qualche fonte precisa? (Il termine, forse perché prettamente dialettale, non compare in nessuno dei soliti dizionari: Treccani, Zingarelli, GDLI, ...)

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  • Dovremmo aggiungere la tag "regional"?
    – Charo
    Jan 28, 2022 at 6:54
  • Ho chiesto a un mio amico fiorentino ma, purtroppo, non conosce questo vocabolo.
    – Charo
    Jan 28, 2022 at 6:54
  • Grazie mille, @Charo! Immagino che sia “regional”, ma è una delle cose che vorrei capire.
    – DaG
    Jan 28, 2022 at 9:28
  • Ah, ecco, @DaG: appare in questo Vocabolario pratese-italiano con il significato di "crocchia di capelli", che ha senso nel contesto dei brani che hai riportato.
    – Charo
    Jan 28, 2022 at 16:42
  • Infatti ho trovato nel libro Fughe in prigione, anche di Curzio Malaparte: «[...] dai capelli pendenti sugli orecchi in bande ricciute e annodati in pocchio dietro la nuca, dal naso lungo e diritto, dalle labbra sanguigne e cattive [...]».
    – Charo
    Jan 28, 2022 at 18:44

1 Answer 1

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In questo Vocabolario pratese-italiano si legge

Pocchio

Crocchia di capelli

significato che ha senso nel contesto dei brani riportati nella domanda.

Infatti ho trovato nel libro Fughe in prigione, anche di Curzio Malaparte,

[...] dai capelli pendenti sugli orecchi in bande ricciute e annodati in pocchio dietro la nuca, dal naso lungo e diritto, dalle labbra sanguigne e cattive [...]

brano che sembra confermare il significato del termine sopra riportato.

E nelle note di Giorgio Pinotti al libro Kaputt, sempre di Curzio Malaparte, che si possono leggere anche qui, ho trovato:

   Abbiamo altresì conservato – in assenza di chiare indicazioni d’autore – tutte le oscillazioni grafiche (del tipo incendi/ incendii, effluvii/ impervi, se stessi/ sé stessi, sestesso/ sé stesso, se stessa/ sé stessa), la compagine dei corsivi e dei tondi, delle maiuscole e delle minuscole (introducendo minimi ritocchi in linea con il sistema malapartiano, in questo ambito piuttosto ben delineato), le citazioni (talora liberissime, come, in particolare, quelle da Proust), mentre abbiamo provveduto a sanare, non di rado con l’appoggio di C e G, le numerosissime corruttele; segnaliamo quidi seguito gli interventi degni di menzione (anche relativi alla punteggiatura):

[...] con i capelli raccolti in pocchio a sommo del capo > con i capelli raccolti in crocchia a sommo del capo [G]

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  • Grazie, ottima scoperta! (Si può forse aggiungere, per completezza, che C e G indicano le edizioni di Kaputt, rispettivamente, del 1944 e del 1948.)
    – DaG
    Jan 29, 2022 at 20:59

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