La tua intuizione è corretta: se guardiamo la tabella a pagina 390 del libro Italiano di Serianni, vediamo che quando la reggente è al passato prossimo il tempo corretto per esprimere la contemporaneità è il congiuntivo imperfetto. Per cui, a seguire le regole strettamente, fosse è più corretto di sia.
Tuttavia è forse il caso di precisare che queste regole non sono così rigide come talvolta le grammatiche le fanno sembrare. Sempre dal libro di Serianni, XIV.58.c:
Talvolta si può avere un tempo diverso da quello atteso per effetto di un particolare «punto di vista» del parlante. Si vedano i seguenti esempi (da DARDANO-TRIFONE 1985: 312): «ho temuto che quella notizia ti potesse dispiacere» (col normale imperfetto congiuntivo richiesto
dalla contemporaneità nel passato); «ho temuto che questa notizia ti possa dispiacere» (il congiuntivo presente si deve all’attualità del fatto, marcata «anche attraverso l’uso del pronome dimostrativo questa invece di quella»).
Vale a dire, in questo caso l'uso del congiuntivo presente serve a marcare il fatto che lo stato del seno in questione è ancora oggetto di (una molto delicata!) discussione.