Non parlerei di regole, né di un caso speciale, né di una innovazione stilistica dell’autore.
Nel caso della punteggiatura è difficile parlare di regole, o in genere di giusto o sbagliato, per lo più si tratta di consuetudini che variano nel tempo e soprattutto di scelte stilistiche dell'autore di un testo.
Nel caso dell’elenco sopra riportato nel brano di Tonino Guerra si tratta di una scelta stilistica, ma non si può parlare di novità, pensando anche a tutto quello che c’è stato nel ‘900, avanguardie comprese, italiane e non, che hanno fatto di tutto e di più.
Scrive ad esempio l’Accademia della Crusca:
il Novecento è caratterizzato da una punteggiatura più in funzione
ritmico-melodica, ma anche dalla sua completa assenza (si pensi ad un
movimento letterario come il Futurismo). Come possiamo capire dal
quadro qui brevemente delineato, il problema della punteggiatura in
generale, e della virgola in particolare, è ed è sempre stato
piuttosto complesso.
Ma il fenomeno deve essere interpretato tenendo conto che la virgola è
consigliata e, possiamo dire, attesa, all'interno di un dato testo
solo in pochi casi, mentre più frequentemente viene utilizzata in
contesti che non sono regolati da una vera e propria norma
grammaticale ma dipendono piuttosto dal volere dello scrittore, che la
interpreta a volte come una pausa intonativa, a volte come un
separatore o ancora come una messa in evidenza di un soggetto.
https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/uso-della-virgola-prima-della-congiunzione-e/148
O si può vedere anche l’intervista qui sotto, in cui si sottolinea come “La punteggiatura non è una questione di sintassi, ma di comunicazione. Ed è difficile parlare di ‘errori’…
https://www.illibraio.it/news/saggistica/punteggiatura-errori-710456/
O ancora, a proposito specificamente degli elenchi:
"-Si usa, o almeno si può usare, la virgola: negli elenchi di nomi o aggettivi, negli incisi (si può omettere, ma se si decide di usarla
va sia prima sia dopo l'inciso); dopo un'apposizione o un vocativo e
anche prima di quest'ultimo se non è in apertura di frase [...]"
in La punteggiatura https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/la-punteggiatura/143
Quindi in un elenco, secondo quanto dice l’articolo La punteggiatura, la virgola è una scelta.
Dal punto divista stilistico l'assenza della virgola nel brano di Tonino Guerra dà una idea di precipitazione, di agitazione, di accumulo di termini, nel discorso diretto del personaggio.
L'uso della virgola avrebbe reso il discorso più lento e solenne, forse anche un po' fuori luogo, visto il registro che va sul comico e sul colloquiale (mi pare, non ho letto il libro).
Per un esempio di elenco senza punti, tratto da testi delle avanguardie, posso citare da Edoardo Sanguineti nell’antologia I novissimi. Qualche riga a caso, ma ce ne sono altre: “la nostra sapienza tollera tutte le guerre - tollera la peste mansueta delle discipline - la tua stanza mescola pietre sirene pollici bruchi…”. I novissimi. Poesie per gli anni ‘60, Einaudi, 1965, p. 105.
Per un elenco solenne con virgole, invece, mi viene in mente l'inizio del coro dell'Adelchi di Alessandro Manzoni:
Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti,
Dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
Dai solchi bagnati di servo sudor,
Un volgo disperso repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.