Qualcuno mi potrebbe spiegare perché "Sono contraria a questo" non può riformularsi in "Ci sono contraria"? Secondo la grammatica la particella ci può sostituire "a ciò", come nei casi "Ci sono abituata", "Non farci caso", "Ci ho pensato", ma nel caso "sono contraria a ..." non funziona.
Un'altra domanda: perché è preferibile dire "Voglio parteciparvi" e non "Ci voglio partecipare"? Grazie.
Siccome nessuno qui ha dato una risposta, incollo la risposta di Alberto Arceri che è un linguista, spero che possa essere utile a chi visualizza questa domanda:
“Essere contrari a” sembra far parte di un gruppo di costruzioni che dovrebbero cliticizzare l'argomento preposizionale introdotto da “a” tramite i locativi “ci” o “vi”, se codifica un referente inanimato, e tramite i clitici dativali in caso di referente umano. “Il destino gli è contrario” (“gli” 'a lui' argomento dativale umano). “Il vento ci è contrario” (“ci” 'a noi' argomento dativale umano). “Tale contratto non dovrebbe ritenersi vietato, perché nessun interesse inderogabile vi è contrario” (“vi” 'al contratto' argomento allativale inanimato; https://shorturl.at/15oWA). Tuttavia se il clitico locativo “vi” è senz'altro ritenuto di registro elevato dai parlanti, il locativo “ci” è evitato (forse perché accostato al “ci” dativale substandard: “Adesso ci dico la verità”, con “ci” per 'gli/le/loro'). Il vuoto creato da questo rigetto recentemente sembra essere in parte colmato dall'impiego del clitico “ne” (che secondo la norma estrae argomenti introdotti da “di” e “da”, non da “a”). “Cosa è il MES e perché il M5S ne è contrario?” (“ne” 'al Mes' inanimato; https://shorturl.at/kZCiv). L'impiego innovativo di “ne” per “ci/vi” ha attirato l'attenzione degli studiosi (Lombardi Vallauri 2018 https://shorturl.at/bGCR7 Miola 2023 https://shorturl.at/BnuqQ). Le costruzioni che hanno argomenti tra il dativale e il locativo(/strumentale), anche quando non si insinua il “ne” (“ne è contrario”, “ne è allergico”, “ne fa ricorso”, “ne accenna” ecc.), sono un'area delicata della grammatica (“ci/ti/gli parlo”, “ci/?*ti/?*gli rinuncio”, “lo/*gli penso” ecc.). “Ne fa cenno” o “vi fa cenno”? Qui entrambe le opzioni sembrano standard.) L'estensione di “ne” compare in vari tipi di predicati (verbi semplici: “ne ha alluso”; costruzioni con verbo supporto o predicati complessi: “ne dà rilievo”, “ne è entrato in contatto”; costruzioni copulative: “ne è allergico”). Il massimo esperto del tema è Emanuele Miola.
