Secondo la Treccani, la forma corretta è "riguardo a", la «forma senza la preposizione a, anche se molto diffusa, è scorretta».
Il verbo riguardare significa guardare di nuovo, nel senso di dedicare particolare attenzione a qualcosa o qualcuno. Ha lo stesso significato e la stessa costruzione del verbo rispettare, da respicĕre, guardare indietro, tornare a guardare.
Si tratta di un vocabolo antichissimo entrato fin da subito nel lessico cortese/cavalleresco. Nei suoi vari significati compare ben 55 volte nella sola Divina Commedia, 149 volte nel Decameron, 49 volte nell'Orlando Furioso (curiosamente è del tutto assente dal Canzoniere!).
Il riguardo si ha, si porta, a qualcosa/qualcuno.
In italiano antico si diceva avendo riguardo a per introdurre una proposizione parentetica spesso modale o causale.
Così compare ad esempio nel Decameron, in alcune indimenticabili scene erotiche boccacciane:
«La giovane, che non era di ferro né di diamante, assai agevolmente si piegò a’ piaceri dell’abate: il quale, abbracciatala e basciatala più volte, in su il letticello del monaco salitosene, avendo forse riguardo al grave peso della sua dignità e alla tenera età della giovane, temendo forse di non offenderla per troppa gravezza, non sopra il petto di lei salì ma lei sopra il suo petto pose, e per lungo spazio con lei si trastullò».
«Alessandro, quantunque non la conoscesse, avendo riguardo alla compagnia che ella avea, lei stimò dovere essere nobile e ricca, e bellissima la vedea: per che senza troppo lungo pensiero rispose che, se questo a lei piacea, a lui era molto a grado. Essa allora levatasi a sedere in su il letto, davanti a una tavoletta dove Nostro Signore era effigiato postogli in mano uno anello, gli si fece sposare; e appresso insieme abbracciatisi, con gran piacer di ciascuna delle parti quanto di quella notte restava si sollazzarono»
«Il famigliar d’Osbech, il cui nome era Antioco, a cui la bella donna era a guardia rimasa, ancora che attempato fosse, veggendola così bella, senza servare al suo amico e signor fede di lei s’innamorò: e sappiendo la lingua di lei (il che molto a grado l’era, sì come a colei alla quale parecchi anni a guisa quasi di sorda e di mutola era convenuta vivere, per lo non aver persona inteso né essa essere stata intesa da persona), da amore incitato cominciò seco tanta familiarità a pigliare in pochi dì, che non dopo molto, non avendo riguardo al signor loro che in arme e in guerra era, fecero la dimestichezza non solamente amichevole ma amorosa divenire, l’uno dell’altro pigliando sotto le lenzuola maraviglioso piacere»
«Ora avvenne, dopo certo spazio di tempo, che la fortuna apparecchiò caso da poter lo scolare al suo disiderio sodisfare; per ciò che, essendosi il giovane che dalla vedova era amato, non avendo alcun riguardo allo amor da lei portatogli, innamorato d’un’altra donna e non volendo né poco né molto dire né fare cosa che a lei fosse a piacere, essa in lagrime e in amaritudine si consumava»
Nei contesti citati su, aver riguardo significa propriamente portare rispetto. Ma è già presente in Boccaccio quell'uso di avendo riguardo a che poi in italiano moderno sarebbe diventato riguardo a. Eccone un esempio:
«Niuna cosa mi poté mai far credere, avendo riguardo a’ vostri costumi, che altro mi dovesse seguir della mia venuta che quello che io veggio che voi ne fate; di che io vi sarò sempre obligata.»
Qui avendo riguardo a può essere anche visto come locuzione prepositiva che introduce un complemento di argomento.
Da notare che, sempre nel Decameron, si trova anche la locuzione avendo rispetto a nel senso di rispetto a:
«Venuta la fine della lunga novella d’Emilia, non per ciò dispiaciuta a alcuno per la sua lunghezza, ma da tutti tenuto che brievemente narrata fosse stata avendo rispetto alla quantità e alla varietà de’ casi in essa raccontati, per che la reina, alla Lauretta con un sol cenno mostrato il suo disio, le diè cagione di così cominciare».
a
, anche se molto diffusa, è scorretta») :-) Mi sono permesso di rollbackare.