Nel parlare di alcuni caduti antifascisti, mi è capitato di riferirmi a loro come martiri del fascismo, col significato di persone rese martiri dal fascismo. Tuttavia, nel rileggere una seconda volta il testo, ho notato l'ambiguità dell'espressione, che può essere intesa come persone rese martiri perché associate al fascismo. Perciò, mi sono posto il dubbio: è legittimo/consigliabile far seguire "martire di" dall'agente? Il Treccani riporta un solo esempio di questo utilizzo, contro una decina di esempi dove utilizza "di" come complemento di causa.
Inoltre, come posso disambiguare tra i due utilizzi? C'è un'espressione equivalente a "martire di" + agente?