Nei tempi passati, la forma di cortesia prevalente in italiano era il “voi”, cioè la seconda persona plurale. La forma è ancora viva nell'Italia meridionale, specialmente a Napoli, dove è normale che la gente si rivolga a una persona che non conosce con il “voi”.
La forma di cortesia più comune, ormai, è il “lei” (con la terza persona singolare).
Tuttavia è piuttosto comune usare il “voi” in modo impersonale. Se vado in una libreria in cerca di un titolo, chiederò
Avete un'edizione pregiata dei “Promessi Sposi” per un regalo?
perché mi sto rivolgendo al personale della libreria. Se invece vado dal salumiere e so che la persona dietro al banco è il proprietario, chiederò
Ha salame di Felino?
ma non sarebbe strano domandare anche in questo caso
Avete salame di Felino?
(nota per gli stranieri: non si tratta di salame di gatto, ma del famoso salame di suino che si produce nei dintorni di Felino, provincia di Parma).
In mancanza di contesto è difficile dire come tradurre la frase. Potrebbe essere uno che si rivolge a un ufficio oggetti smarriti e quindi adopera “avete” impersonale; oppure la domanda potrebbe essere rivolta agli occupanti di una stanza che forse hanno il mio libro.