L'espressione a vanvera è molto comune e significa:
- a casaccio, senza riflettere, ed è usata soprattutto nell'espressione: parlare a vanvera.
Secondo Ngram la locuzione ha cominciato a diventare sempre più usata dall'inizio del 1800. Altre fonti la fanno risalire al XVI secolo.
Sull'origine di questo modo di dire ci sono varie ipotesi, una di queste molto curiosa:
1) Alcuni riconducono l'etimologia di vanvera all'antico lemma onomatopeico fanfera dal suono fan-fan (da cui fanfarone = chiacchierone, spaccone, sbruffone, millantatore).
2) Altro etimo, dallo spagnolo bambàra dall'omonimo gioco di carte, a sua volta da bambarria che nel gioco del biliardo indica un tiro sbagliato ma casualmente vincente. Per cui, chi parla a vanvera è colui che parla a casaccio, diremmo con una perifrasi moderna, chi utilizza le labbra senza connetterle col cervello...
3) Una meno diffusa ma non meno interessante etimologia del termine vanvera riconduce l'etimo ad uno strumento in uso nel Seicento presso i Veneziani che era chiamato appunto vanvera: si trattava di un contenitore per i gas intestinali utilizzato da chi soffrisse di meteorismi incontrollabili, che permetteva di scaricare, anche in pubblico, ed immagazzinare momentaneamente tali miasmi un un sacchetto di pelle, e di scaricarli successivamente, una volta non in presenza di altre persone!
Quale tra queste, o eventualmente altre, potrebbe essere la più affidabile origine di questo termine curioso ma molto comune?