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Non riesco a capire in quali situazioni è necessario o conveniente usare i pronomi "egli", "ella", "esso", "essa", "essi", "esse" invece di "lui", "lei" o "loro". Potreste spiegarmelo?

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  • 3
    Senza togliere nulla alle buone risposte che sono state formulate, mi piacerebbe leggerne una che chiarisse per bene, separatamente, la norma italiana classica (“egli”, “ella” rispetto a “esso”, “essa” etc.), utile per leggere autori di un tempo e in generale per sapere come stanno le cose “in teoria”, e l'uso attuale (quasi solo “lui”, “lei”, “loro”, a parte usi letterari, burocratici o ricercati per qualche motivo).
    – DaG
    Feb 9, 2015 at 22:38
  • 1
    Molto interessante è un articolo sulla Treccani
    – egreg
    Feb 11, 2015 at 13:13
  • 1
    Se date un'occhiata a Grammatica Inglese (grammaticainglese.org/lezioni/…) troverete che i pronomi personali soggetto - fortunatamente - sono ancora: io, tu, egli (ella, esso), noi voi, essi. Anche io naturalmente - nonostante l'età - ho adottato la via "facile" per il soggetto (lui, lei, loro), ma ho la fortuna (accompagnata dalla mia scelta) di avere ancora molte occasioni per poter usare quelli difficili ... un altro mondo. È un po' come l'uso di whom in inglese: provate a non usarlo nella City.
    – alsa
    Aug 7, 2015 at 15:38
  • 1
    @DaG: Adesso che sto leggendo La Locandiera di Goldoni («Ella mi piace, le voglio bene, accomoderei con essa i miei interessi per tutto il tempo di vita mia»), anche a me piacerebbe avere tale risposta qui.
    – Charo
    Nov 14, 2015 at 16:37
  • 3
    @LidiaPeritore: Non è che annoi qualcuno, è che hai le idee poco chiare sulle funzioni e l'operato della Crusca, sull'evoluzione delle lingue umane, sul senso della loro grammatica (che non ha “canoni”, ma va studiata scientificamente, come i pianeti e le cellule), sull'uso delle maiuscole e così via. In bocca al lupo.
    – DaG
    Mar 10, 2017 at 14:11

4 Answers 4

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Egli, ella, essi ed esse, come suggerisce Google Ngram, sono stati quasi completamente rimpiazzati da lui, lei e loro, tuttavia è possibile utilizzarli in contesti molto formali, oppure se si desidera conferire un sapore di "antico" a livello stilistico: infatti, fino a pochi decenni fa, lui, lei e loro erano considerati un errore se utilizzati in funzione di soggetto, e si raccomandava l'uso di egli, ella, essi ed esse.

Diverso discorso va fatto per esso ed essa, che vengono spesso utilizzati per riferirsi a sostantivi neutri (come oggetti ed animali). Si usano sia "essi" ed "esse" che "loro" per indicarne il plurale.

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  • 2
    Infatti, la forma soggetto del pronome femminile di terza persona singolare era ella.
    – DaG
    Feb 9, 2015 at 17:07
  • @DaG grazie, nel rispondere alla domanda non mi sono reso conto che avevo dimenticato di citarlo. Ho aggiornato la risposta
    – Stubborn
    Feb 9, 2015 at 17:10
  • E per riferirsi a sostantivi neutri (oggetti, città, idee, sentimenti...) in plurale, si usa "essi" o "esse"?
    – Charo
    Feb 9, 2015 at 17:34
  • @Charo sì, ma sento spesso usare anche "loro": ho aggiornato la mia risposta
    – Stubborn
    Feb 9, 2015 at 17:47
  • 1
    Anch'io aggiungo "ella" al titolo della domanda.
    – Charo
    Feb 10, 2015 at 14:47
5

In generale, esso/essa si usano solo per gli oggetti (e anche in quel caso si tende a formulare le frasi in modo da evitare di usare questi pronomi). Per gli animali, dipende dal grado di "umanizzazione" che vuoi esprimere, comunque praticamente sempre si usa lui/lei.

Altra questione è quella riguardante l'uso di egli/ella vs. lui/lei. La tendenza è decisamente verso l'uso di lui/lei in tutti i casi, soggetto incluso, relegando egli/ella a contesti prettamente poetici o letterari. Per quanto riguarda il plurale, direi che loro è più comune di essi/esse, anche se forse la disproporzione non è così grande come nel caso del singolare.

Da notare che, molto tempo fa, egli/ella/essi/esse erano riservati per l'uso in funzione di soggetto, e lui/lei/loro in funzione di complemento. Oggi la lingua si è evoluta, e anche la Crusca riconosce lui/lei/loro come soggetto.

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  • E per riferirsi a sostantivi neutri (oggetti, città, idee, sentimenti...) in plurale si usa "essi" o "esse"?
    – Charo
    Feb 9, 2015 at 17:37
  • 1
    Sì, in teoria sì, ma si tende a evitarli perché suonano un po' strani e/o antiquati.
    – persson
    Feb 9, 2015 at 17:38
  • Nota che lui/lei/loro si sono sempre potuti usare come soggetto in frasi come me l'ha detto lei, ci andarono loro o, in genere, quando il soggetto è posposto al verbo.
    – egreg
    Feb 10, 2015 at 9:50
  • @egreg vero, lo menziona anche l'articolo della Crusca.
    – persson
    Feb 10, 2015 at 9:57
4

I pronomi personali soggetto di 3a persona sono:

  • egli, lui ed esso per il singolare maschile;
  • ella, lei ed essa per il singolare femminile;
  • loro, essi/esse per il plurale.

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Fonte della tabella: Enciclopedia Treccani online.

Egli e lui si usano con riferimento alle persone (lui, specialmente nella lingua parlata, si riferisce anche agli animali e alle cose); esso è usato per animali e cose. La stessa differenza non si riscontra tra lei ed essa; la forma essa è riferita anche a persona, ma il suo uso è sempre meno comune e ha un carattere letterario o regionale. Analogamente a lui, la forma lei si riferisce, specialmente nella lingua parlata, anche agli animali e alle cose. Le forme del plurale, essi/esse, servono per indicare tanto le persone quanto gli animali o le cose; loro è usato con riferimento alle persone (e, specialmente nella lingua parlata, anche agli animali).

Nell’uso comune i pronomi soggetto egli (singolare maschile), ella (singolare femminile), essi (plurale maschile) ed esse (plurale femminile) appaiono di uso limitato; in particolare, ella è ormai desueto e usato solo in contesti burocratici o altamente formali (in questo secondo caso, in riferimento ad alte cariche religiose o civili) e di solito si accompagna all’uso delle maiuscole di reverenza:

  • Ella comprenderà, signor Presidente.
  • Ella, Reverendissimo Vescovo, è stata chiarissima. (Con il pronome allocutivo Ella si ricorre più spesso alla concordanza femminile )

Arcaico è l'uso di egli in frasi impersonali e come soggetto neutro: "egli è che cominciavammi allora i tocchi di una malinconia dolce, profonda" (Dossi, Opere).

In funzione di soggetto lui (singolare maschile), lei (singolare femminile) e loro (plurale sia maschile, sia femminile) sono nettamente prevalenti e il loro uso, a lungo avversato dalla grammatica normativa, è ormai pienamente accettato anche in contesti formali.

Il linguista Marcello Durante ha evidenziato che egli e lui non sono semplici doppioni. Infatti egli (con ella, essa, essi, esse) serve a richiamare il nome di una persona già citato in precedenza e comunque ricavabile dal contesto (è un pronome anaforico), mentre lui (con lei, loro) si avvicina piuttosto al valore di quello (quella, quelli, quelle), in quanto non surroga soltanto il nome, ma richiama, allude concretamente alla persona. Tuttavia egli è piuttosto raro anche in quelle scritture il cui protagonista dell'azione narrata viene citato più volte nel corso del tempo. Ancor più raro di egli è il corrispondente ella o essa, ché fuor di Toscana ella ha generalmente sapore di letterarietà, ed essa non è riuscito ad imporsi dovunque anche perché già adempie all'ufficio, non condiviso da egli, di designare la cosa inanimata: ciò spiega il successo della variante lei.

In particolare sono obbligatore le forme lui, lei, loro anziché egli, ella, essi, esse:

  • quando si vuole mettere in evidenza il soggetto, nel qual caso il pronome si pone dopo il verbo: ci va lui, l'ha detto lei, sono stati loro;
  • quando il pronome è in funzione di predicato: non sembrava più lui, se io fossi lei, ma noi non siamo loro;
  • dopo come e quando, cioè in complementi di paragone: sei bravo come lui;
  • tra ecco e che relativo: ecco che lui non ci crede;
  • nelle contrposizioni: lui dice di si, lei di no;
  • quando il verbo è al gerundio o al participio: essendoci lui, eravamo più tranquilli;
  • nelle esclamazioni ellittiche: contento lui, cntenti tutti;
  • in altre espressioni mancanti del verbo ed espressioni olofrastiche: chi è stato? lui;
  • dopo anche, neanche, pure, neppure, nemmeno: nemmeno loro lo hanno visto.

Suggerisco infine di leggere l'articolo del Prof. Sabatini sul sito della Crusca Egli e lui soggetto.

Il pronome di terza persona in funzione di complemento, quando indica una persona diversa dal soggetto, assume le forme lui per il singolare maschile, lei per il singolare femminile, loro per il plurale maschile e femminile: vado con lui, non mi dimenticherò di lei, fai prue affidamento su di loro.

Le forme esso, essa, essi ed esse, in funzione di complemento, si ri riferiscono soltamente agli animali e alle cose, raramente alle persone (con riferimento agli animali si usano anche, specialmente nella lingua parlata, lui, lei, loro); il loro uso ha poi un'ulteriore limitazione: possono adoperarsi come complemento indiretto, cioè preceduti da una proposizione, ma non come complemento oggetto. Per esempio:

  • l'aereo è il mezzo più veloce, con esso è facile raggiungere paesi lontani
  • è una trama troppo debole, su di essa è impossibile costruire un romanzo

ma in funzione di complemento oggetto si userà la forma atona lo:

  • vedi quel libro? portamelo (e non portami esso)

Il pronome di terza persona in funzione di complemento è quando ha valore riflessivo, cioè quando si riferisce al soggetto della frase:

  • ha troppa stima di sé,
  • pensano solo a sé.

La forma atona del pronome personale di terza persona è si (= e a sé) nell'uso riflessivo: si guardarono allo specchio, il cane si leccava le ferite.

Alla terza persona singolare e plurale, quando non si riferisce al soggetto della proposizione, il pronome presenta una duplice serie di forme:

  • lo/la singolare maschile/femminile per il complemento oggetto
  • li/le plurale maschile/femminile per il complemento oggetto
  • gli/le singolare maschile/femminile per il complemento di termine
  • loro plurale maschile e femminile per il complemento di termine

Per quanto riguarda la collocazione, noteremo che loro, a differenza degli altri pronomi atoni, è posposto al verbo. La collocazione proclitica (cioè anteposta al verbo) è assai rara nella lingua di oggi; può verificarsi occasionalmente nel linguaggio burocratico in presenza di un participio: le competenze loro spettanti, le pene loro comminate.

Loro può inoltre essere interposto tra ausiliare e participio:

  • si recarono al ristorante che era stato loro indicato
  • le agevolazioni che hanno loro consentito di attenuare le perdite

e, in generale, tra verbo reggente e verbo retto:

  • il rifornimento di carburante ha fatto loro perdere il vantaggio acquisiti

Nell'italiano di oggi è sempre più frequente l'uso di gli al posto di loro: li invitai a casa e gli offrii un aperitivo (in luogo di offrii loro).

Ma si trova ampiamente attestato anche in tutta la tradizione letteraria:

  • Chi si cura di costoro a Milano? Chi gli darebbe retta? (A. Manzoni, I promessi sposi)

A favorire l’uso di gli al plurale c’è anche il fatto che il pronome loro è bisillabico (e dunque tonico, a differenza di tutti gli altri pronomi personali di questo tipo) e dev’essere sempre posto dopo il verbo.

Fonti

  • Treccani
  • Serianni, Grammatica Italiana
  • Dardano, Trifone, Grammatica Italiana con elementi di linguistica
  • Renzi, Salvi, Cardinaletti, Grande grammatica italiana di consultazione
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  • "Esso", "essa", "essi" ed "essa" possono avere anche funzione di complemento, no? Come, per esempio, in questa frase tratta de La Locandiera di Goldoni: «Ella mi piace, le voglio bene, accomoderei con essa i miei interessi per tutto il tempo di vita mia».
    – Charo
    Dec 26, 2017 at 20:52
  • Sì certo, ho limitato la risposta al caso di pronomi personali soggetto ma se voui aggiungo anche il caso di pronomi personali complemento.
    – alexjo
    Dec 26, 2017 at 21:22
  • Se potessi farlo, sarebbe davvero interessante.
    – Charo
    Dec 26, 2017 at 21:30
  • 1
    Sì certo, aggiorno il post.
    – alexjo
    Dec 26, 2017 at 21:45
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Dalla terza elementare ti scrivo un esercizio che mi rimase impresso: lui (soggetto) mangia la mela (di chi?) di ella complemento Lei (soggetto) mangia la mela (di chi?) di egli complemento

i complementi non vanno mai sottintesi, i soggetti puoi anche farlo per rendere più scorrevole il testo:

Diede uno schiaffo a Camilla = Le diede uno schiaffo = Egli diede uno schiaffo a lei

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  • 1
    “di ella”? “di egli”? Sicuro?
    – DaG
    Oct 11, 2016 at 15:19
  • 1
    Il vocabolario Treccani però afferma che "egli" e "ella" sono forme usate solo come soggetto e solo riferite a persone.
    – Charo
    Oct 11, 2016 at 15:34

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