Le due frasi sono “scorrette” (nel senso che non trovano riscontro nell'uso grammaticale italiano).
Quanto al perché, ovviamente è più facile dimostrare la correttezza di una costruzione (esibendone esempi da autori classici o da opere di consultazione) che non la sua scorrettezza, ma ragionerei così, con una specie di dimostrazione per assurdo:
consideriamo la frase di cui parliamo: «egli non è permesso di alzarsi dal letto a causa della debolezza»; qui “egli” è il soggetto di “(non) è permesso”;
quindi, nella corrispondente costruzione attiva, “egli” dovrebbe essere il complemento oggetto di “permette”: «(qualcuno, o la debolezza etc.) non lo permette di alzarsi»;
ma il verbo “permettere” usato transitivamente (dove l'oggetto è una subordinata o raramente un nome) richiede che il complemento oggetto sia la cosa permessa, come in «non permetto che si fumi», «l’ufficiale permise ai soldati una sosta di poche ore» (Treccani).
Qed. Se vogliamo esprimere quel concetto in forma passiva, semmai avremo una struttura del tipo «la cosa X non è permessa alla persona Y dal fatto/persona Z» («alzarsi dal letto non gli è permesso dalla debolezza», che non suona meravigliosamente ma è coerente con il modo in cui si costruisce “permettere”).
Più in generale, se un verbo ammette un complemento oggetto e un complemento di termine (“io permetto la sosta ai soldati”, “Gino dà una mela a Dina”, “la maestra insegna le tabelline agli scolari”), è il complemento oggetto che diventerà soggetto delle rispettive forme passive (“la sosta è permessa ai soldati da me”, “una mela è data da Gino a Dina”, “le tabelline vengono insegnate agli scolari dalla maestra”) e non il complemento di termine (*“i soldati sono permessi...”, *“Dina è data...”, *“gli scolari sono insegnati...”).
impossibilitare
:Io sono impossibilitato a ...
Non è estremamente diffuso, ma è corretto.