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Osservo che in tempi recenti si è molto diffusa la locuzione “fortemente voluto”, specie in “aziendalese” e “politichese”, in frasi del tipo (prendo quasi a caso da Google Books):

È uno dei rari esempi di collaborazione transfrontaliera di tipo bottom-up, fortemente voluto dagli operatori locali.

Fortemente voluto proprio in questi mesi dal Ministro Profumo il programma propone una grande possibile interazione...

È un risultato fortemente voluto in oltre mezzo secolo di impegno dalle forze politiche, economiche e sociali del Friuli-Venezia Giulia...

(ometto le citazioni specifiche perché non mi interessano le singole istanze, quanto il tipo di contesto in cui si adopera).

Una consultazione dell'Ngram Viewer di Google Books conferma empiricamente che, con la diffusione attuale, è un fenomeno relativamente recente, decollato negli anni Ottanta e asceso rapidamente:

Grafico dell'ascesa dell'uso di “fortemente voluto”

Ora: qualcuno sa che cosa abbia provocato questa rapida ascesa dell'uso di “fortemente voluto”? È un calco da qualche espressione in un'altra lingua? Lo usò qualche personaggio famoso?

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  • 12
    A me viene in mente il "Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli" di Alfieri, però risale a 200 anni prima.
    – Paolo Zaia
    Nov 16, 2015 at 13:41
  • 1
    Davvero notevole la popolarità di questa espressione negli ultimi anni, non ci avevo fatto caso. Difficile individuarne l'origine, ci sono parole o espressioni che diventano improvvisamente molto usate forse a causa dei media, mi viene in mente "piuttosto che" o "sinergico" ma ce ne sono molte altre.
    – user519
    Nov 16, 2015 at 15:26
  • 1
    Ottima domanda. Sarei curioso di capire anche il flesso improvviso attorno al 2007: books.google.com/ngrams/…
    – kos
    Nov 19, 2015 at 19:43
  • 3
    @momomorez, non sono sicuro di riuscire a vedere i numeri precisi che dici, ma è il meno. Intanto stiamo parlando della frequenza, neppure di una parola, ma di un'espressione formata da due parole, e quindi è chiaro che le percentuali siano infime. Poi, se diamo credito ai dati di Google Books (che vanno presi con le molle per vari motivi), abbiamo un fenomeno che per più di un secolo ha mantenuto una frequenza più o meno costante la quale poi nel giro di venti anni decuplica: dal punto di vista relativo è un aumento enorme.
    – DaG
    Sep 29, 2016 at 7:46
  • 1
    Non ho una risposta ma una possibile interpretazione, quindi mi limito ad aggiungere un commento. È possible che si tratti di un "meme" alla Richard Dawkins che si è riprodotto esponenzialmente solo a partire dagli anni '80, magari perché utilizzato nel linguaggio politico televisivo.
    – lupalberto
    Aug 1, 2017 at 13:49

2 Answers 2

0

La rapida ascesa dell'uso di “fortemente voluto” nel corpus di Google dipende dal fatto che le ivi presenti pubblicazioni comprendono dagli '80 in poi tipologie o raccolte 'letterarie' prima assenti.

Cioè, in altri termini, nello scritto e nel parlato reale non c'è stato alcun incremento esponenziale nell'uso della predetta locuzione. Siamo, piuttosto, di fronte ad una distorsione dovuta al processo di formazione del corpus di Google.

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  • 3
    Può avere senso, ma siamo d'accordo che avere un grafico del genere significa che, a parità di incidenza del termine, è il numero di opere indicizzato nel tempo ad avere quell'andamento regolare e quasi esponenziale? Trovo un po bizzarro anche quello, ma magari mi sto perdendo qualcosa io. Oltre tutto ti chiedo "siamo d'accordo" perché non hai messo nessun link ad una fonte, potresti aggiungerlo? Se tu lo facessi probabilmente ogni dubbio sarebbe fugato.
    – kos
    Nov 20, 2015 at 6:28
  • 3
    Non c'entra il numero di opere raccolte, perché il grafico mostra una frequenza percentuale. Quanto all'ipotesi di Elberich, è possibile, ma a priori non capisco perché sia più probabile dell'“ipotesi zero”, e cioè che ci sia stato un vero, forte aumento dell'uso dell'espressione (che riscontro anche nel parlato, nei giornali etc.).
    – DaG
    Nov 20, 2015 at 8:31
  • 1
    Stiamo sempre parlando di percentuali, quindi aumentano anche le opere in cui NON compare fortemente voluto. A me viene da pensare che, parlando di percentuali talmente basse, questa variazione sia dovuta a qualche autore a cui piaceva particolarmente l'espressione, non ha fenomeni culturali particolari. (idee mie, eh. magari e molto probabilmente sbagliate)
    – Paolo Zaia
    Nov 20, 2015 at 13:25
  • 1
    @DaG Non so nemmeno come hai fatto a vedere il numero esatto, ma ho supposto (sbagliando) che il campione fosse molto più grande. Se si parla di un numero così basso allora certo, quel gap è irrilevante.
    – kos
    Nov 20, 2015 at 14:16
  • 1
    guarda che facendo l'Ngram Viewer sloggato dal mio account mi vengono gli stessi risultati. Quindi non centra nulla con gli orientamenti "politico culturali"
    – Paolo Zaia
    Nov 20, 2015 at 14:19
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Premesso che quanto segue è solo un'ipotesi personale e che non ho alcuna competenza linguistica o filologica per fare alcuna affermazione al riguardo, credo che il fenomeno possa essere spiegato, almeno in parte, dall'evoluzione dei costumi e della mentalità nel tempo.

Ricordo che, quando da bambino dicevo "voglio", nove volte su dieci i miei nonni mi rispondevano che "l'erba voglio non cresce neppure nel giardino del re". Consideravano "voglio" un'espressione "forte", quasi maleducata, come se si esprimesse una pretesa più che una volontà, ed era abbastanza comune esprimere una volontà con termini meno netti (augurarsi, caldeggiare, etc.).

Nel tempo questa attitudine è cambiata. Credo che due fattori determinanti possano essere stati il boom economico ed i movimenti degli anni '68 e '77: il primo ha messo molte più persone nelle condizioni materiali di poter volere qualcosa, mentre i secondi hanno contribuito a sdoganare dal punto di vista culturale l'idea che si potesse lecitamente volere qualcosa e chiederlo a gran voce.

E' possibile che, quel "fortemente" sia entrato in auge e divenuto via via più comune man mano che "volere" ha perso la forza intrinseca che aveva prima, diventando una neutra espressione di un desiderio.

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