Nel romanzo Non so niente di te di Paola Mastrocola, pubblicato da Einaudi, ho letto (il corsivo è mio):
Avessero potuto, l'avrebbero fatta in briciole quella loro figlia, che era cosí da quando era nata: musona, indispettita, critica, scettica, cinica. Che brutto carattere. Sempre sversa col mondo intero. Sempre a criticare.
La mia domanda è sulla parola "sversa" nel brano precedente. Ha qualcosa a che vedere col verbo "sversare"? O si tratta anche questo di un vocabolo di origine dialettale? Nella lista di termini dialettali piemontesi trovata da @Josh61 appare "svers" col significato di "sconvolto", ma non so se questo significato abbia molto senso in questo contesto. Qualcuno sa dirmi cosa significa esattamente?