Nel romanzo Artemisia, di Anna Banti, ho letto:
Dapprima non ci furono parole, ma, nello sguardo d'Orazio, quella luce gioviale di quando discorreva di pittura o gliene mostravano, specchio di una attività desiderosa e felice. Erano anni che la figliola non la ritrovava e fu un raggio di sole che le distese la mano chiusa sul lapis, illuminò il foglio, disciolse le sue membra umiliate.
È chiaro che l'autrice fa un uso figurato del verbo "disciogliere", associato probabilmente a un certo senso di liberazione (accezione 1 del vocabolario Treccani). Tuttavia, non capisco molto bene qual è il significato di "disciogliere le membra umiliate" nel brano precedente. Rilassare le membra in tensione? Liberare del senso di colpa e dell'umiliazione?