Nel romanzo Rossovermiglio di Benedetta Cibrario ho letto:
In viaggio di nozze andammo a Parigi.
Scendemmo al Lotti e risultò evidente già dopo qualche giorno che nemmeno i cavalli avrebbero mai potuto avvicinarci. Camminavamo in faubourg St-Honoré e mentre io tentavo di respirare Parigi stipandone ogni vetrina, ogni caffè, ogni passante nella memoria, mio marito esibiva un tono annoiato e blasé, come di colui che ha tutto già visto e sperimentato; e forse i suoi amici in Cavalleria, con i loro racconti di donnine allegre e corse a Longchamps, gli avevano davvero rovinato la sorpresa; forse Francesco cercava a Parigi altre emozioni, non questi souvenir di lusso spendibili facilmente, al nostro rientro, nei salotti di Torino.
Ho cercato il significato dell'aggettivo "spendibile" in alcuni dizionari, ma non riesco a capire il suo senso in questo brano. Significa che erano souvenir che si potevano spiegare facilmente nei salotti di Torino?