Nel romanzo Storia del nuovo cognome di Elena Ferrante ho letto:
Alla fine lei stessa, come se in quello spazio fosse sola, cercò di sollevare il telaio, ma non ce la fece. Intervenne prontamente Marcello, intervenni io, lo appoggiammo alla parete. Poi tutti arretrammo verso la soglia, chi ridacchiando, chi torvo, chi esterrefatto. Il corpo in immagine di Lila sposa appariva crudelmente trinciato. Gran parte della testa era scomparsa, così la pancia. Restava un occhio, la mano su cui poggiava il mento, la macchia splendente della bocca, strisce in diagonale del busto, la linea delle gambe accavallate, le scarpe.
Cominciò Gigliola, contenendo a stento la rabbia:
«Io non ci posso mettere una cosa così nel mio negozio».
«Sono d’accordo» esplose Pinuccia, «qua dobbiamo vendere e invece con questo mamozio la gente se ne scappa. Rino, di’ qualcosa a tua sorella, per favore».
Ho trovato questa entrata di Wikipedia sul termine "Mamozio", ma non mi è stata utile per capire il senso che ha questo vocabolo nel brano precedente. Sapreste spiegarmelo?