Serianni, nel suo Italiano (ed. Garzanti) risponde in modo molto chiaro esattamente a questo dubbio (in una scheda a p. 578):
Di fronte a un titolo o a un nome di città o di ditta cominciante con un articolo (I Promessi Sposi, La Spezia, Ristorante Il Caminetto ecc.) ci si può trovare in dubbio ogni volta che la sequenza sia preceduta da una preposizione. Nella lingua parlata (e anche in quella scritta, almeno in tutti i casi in cui non sorgano equivoci) la soluzione più semplice è anche la più raccomandabile: la preposizione si fonde con l'articolo iniziale («La stesura dei “Promessi Sposi”», «Sono partita dalla Spezia questa mattina», «Abbiamo cenato al “Caminetto”»).
Nei casi in cui sia necessario rispettare l'integrità della denominazione si hanno varie alternative, nessuna priva di inconvenienti:
§1. Adoperare la preposizione semplice, così come si farebbe davanti a un cognome (di Lo Surdo): di “I Promessi Sposi”, a “Il Caminetto” (inconveniente: creare delle sequenze che non esistono, né sono mai esistite, nella lingua parlata);
§2. Scindere la preposizione articolata nelle sue componenti: de “I Promessi Sposi”, da La Spezia, appoggiandosi all'esistenza nell'italiano antico e poetico di forme scisse delle preposizioni articolate (inconveniente: non si riesce ad evitare del tutto la controindicazione del punto 1 [a “Il Caminetto”]) e comunque si dà vita a forme puramente artificiali, estranee all'italiano di oggi);
§3. Ricorrere a un aggettivo o a un'apposizione che separi preposizione e denominazione: del romanzo “I Promessi Sposi”, al ristorante “Il Caminetto” (inconveniente: in diversi casi la soluzione ha il sapore dell'espediente e comunque non riesce a risolvere tutti i casi: con La Spezia, ad esempio, non potrei dire * dalla città La Spezia perché sarei obbligato a usare la preposizione di ricadendo in pieno nel nostro piccolo problema).
Anche a p. 133, parlando in generale degli articoli, si parla del problema, sottolineando l'artificialità delle forme con “de” e “ne” (anche perché etimologicamente la “e” deriva da quello che poi è diventato l'articolo) e concludendo che
L'uso consigliato (e seguìto) da questa Grammatica è quello di fondere sempre preposizione e articolo iniziale (almeno per i titoli), così come si fa parlando: «il protagonista del Santo di Fogazzaro», «un articolo sulla Gazzetta di Parma», «il Moravia degli Indifferenti».
Quindi il succo è che sia meglio usare sempre le preposizioni articolate, tranne i rari casi in cui sia indispensabile citare l'articolo a sé (poniamo, in un confronto fra I Promessi Sposi e un altro libro intitolato Promessi Sposi), nel quale si ricorrerà a malincuore a una delle tre soluzioni di cui sopra.